Dodici pullman già completi, due quelli offerti dallo sponsor Paddy Power per un centinaio di tifosi estratti a sorte tra quanti si sono registrati come sostenitori della Juve Stabia sul sito dell’agenzia di scommesse irlandese, altri due partiranno addirittura dalla costiera, senza contare i tanti supporter che hanno prenotato da tempo i biglietti del treno o che raggiungeranno Firenze con auto private.
Castellammare si prepara a un autentico esodo, simile a quello che lo scorso anno caratterizzò la trasferta gialloblù a Marassi con oltre 2000 tifosi al seguito. Mercoledì prossimo, all’Artemio Franchi, saranno almeno altrettanti quelli che assisteranno alla sfida di coppa Italia con i gigliati di Montella. Tutti con la speranza di vedere all’opera Jovetic, Toni e Aquilani, in una serata in cui, al di là del risultato, conta soprattutto esserci. «Anche noi avvertiamo l’entusiasmo che c’è in giro – giura Stefano Dicuonzo – anche se proviamo a restare concentrati sulla gara di sabato prossimo. Al Menti arriva l’Empoli, il peggior avversario che potesse capitarci in questo momento, forte di cinque successi nelle ultime sei partite. Alla Fiorentina penseremo da domenica mattina, anche se ovviamente in tutti c’è la gioia di aver conquistato questo palcoscenico e la voglia di divertirci in un match che darà ancora più lustro al nostro campionato». Classe 1985, esterno di difesa, cresciuto calcisticamente nella Juventus, Dicuonzo ha collezionato qualcosa come 77 presenze nella Juve Stabia dell’era Braglia, dove è approdato dopo aver conteso con il Catanzaro di Auteri, in Seconda Divisione, ai gialloblu, la promozione l’anno precedente: «Mai scelta fu più azzeccata – sorride – in questi anni abbiamo saputo fare qualcosa di incredibile, forti di un gruppo che nel tempo si è cementato sempre più (con lui dall’anno della promozione in squadra anche Maury, Scognamiglio, Mezavilla e Mbakogu). Siamo riusciti man mano a far inserire i nuovi che si sono succeduti, e forti di un tecnico bravo e preparato come Braglia ci siamo regalati, ed abbiamo regalato tante soddisfazioni ai tifosi della Juve Stabia».
Resta con i piedi ben saldi a terra, il difensore, partito sulla destra due anni or sono, ed esploso ancor di più quando il tecnico ha deciso di spostarlo sulla corsia mancina per fare spazio a Baldanzeddu: «Il segreto? Diciamo che è stato soprattutto nella capacità di tenere sempre alta la concentrazione, di essere riuscito ad allenarmi sempre bene in settimana. Braglia è uno che non guarda in faccia a nessuno, per giocare devi sempre essere al meglio». Tre anni con il «sergente di ferro», com’è cambiata la Juve Stabia? «Beh, si sono avvicendati in tanti, anche se siamo riusciti ad avere sempre la nostra identità. Quest’anno, oltre che bravi ragazzi, abbiamo in organico anche calciatori che ci hanno fatto fare il classico salto di qualità sotto l’aspetto tecnico». Sabato scorso il gol di Dicuonzo ha regalato i tre punti nella sfida stile Davide contro Golia a La Spezia: «Una rete importante (la seconda alla Juve Stabia), sono contento soprattutto per i tre punti, preziosissimi in questa fase del campionato».
Dalla Juventus alla Juve Stabia, alla serie A pensa, eccome, Dicuonzo: «Chi, come me ed altri compagni gioca a calcio, ha sempre un obiettivo in mente. Arrivarci con la Juve Stabia? Sarebbe il massimo, anche se per ora dobbiamo pensare alla salvezza. Come dice sempre Braglia, prima i cinquanta punti, poi ci divertiremo. Sau e Cazzola? Li seguiamo sempre con tatto affetto». Magari con il sogno di seguirne le orme.
Fonte: Gaetano D’Onofrio per Il Mattino
La Redazione
M.V.
