Il giorno dopo la tempesta abbattutasi su di lui e, di conseguenza, sulla Juve Stabia, il presidente Franco Manniello sembra più sereno, pronto a difendersi dalle accuse mosse dalla Dda nell’ambito del filone “Golden gol 2” del calcioscommesse. Il dirigente è indagato per una presunta offerta di 50mila euro (insieme all’ex diesse Amodio e ad alcuni pseudo-tifosi), ai calciatori Biancone e Spadavecchia per truccare il derby Juve Stabia-Sorrento dell’aprile 2009. Chiusosi a riccio lunedì, Manniello ha avuto modo di confrontarsi con il suo socio, Franco Giglio, ma soprattutto con Eduardo Chiacchio, suo legale, diramando un comunicato per esprimere la sua posizione sulla vicenda: «Accolgo con serenità la notizia relativa ad un’indagine sul calcioscommesse condotta dalla magistratura napoletana che mi coinvolge, considerandolo un naturale seguito del processo sportivo che ha già visto coinvolta la Juve Stabia in merito al medesimo episodio».
Il patron conferma la richiesta di poter essere ascoltato per raccontare la sua versione dei fatti: «Tengo innanzitutto a chiarire che, oltre a ritenermi ed essere completamente estraneo ai fatti oggetto di indagine, l’attività degli inquirenti relativamente alla mia persona è assolutamente marginale e riguarda solo la presunta frode sportiva. Nulla e sottolineo nulla che riguardi la mia persona è accostato, nemmeno dagli inquirenti, a reati gravi e infamanti legati alla criminalità organizzata. Un procedimento davanti alla magistratura ordinaria consentirà finalmente di far luce sull’intera vicenda e dimostrare la mia assoluta estraneità anche in relazione ai fatti contestati».
La nota pone poi l’accento sul ruolo avuto in questi anni nel cercare di dare lustro, sotto l’aspetto sportivo, alla città di Castellammare: «Fare calcio in una realtà sociale disagiata come quella campana deve costituire un motivo di vanto e non di demerito, assicuro ai nostri tifosi e simpatizzanti che farò tutto il possibile, nelle sedi opportune, per tutelare il buon nome della società, della città e ovviamente del suo presidente». Tra i tifosi, dopo il timore di una possibile decisione del duo dirigenziale di passare la mano, esclusa dalle parole del patron, ieri si è ritagliato pian piano spazio l’interrogativo sull’eventuale risvolto che la vicenda potrà avere sotto l’aspetto sportivo. «Spero e penso – scandisce bene il suo parere l’avvocato Chiacchio – che la questione sotto l’aspetto sportivo possa considerarsi chiusa con le sentenze avute nei tre gradi della giustizia sportiva».
Il 29 gennaio l’avvocato Chiacchio sarà chiamato a difendere la Juve Stabia per la responsabilità oggettiva e diretta, legata al deferimento, da parte della Procura federale, dello stesso Manniello (difeso dall’avvocato Pezzullo), e di Amodio (difeso dall’avvocato Parlato), accusati di non aver tutelato i calciatori dinanzi alle contestazioni dei tifosi nella stessa annata. La squadra, intanto, dopo i tifosi, si è schierata con il massimo dirigente. Nella conferenza del pomeriggio, Acosty e Cellini hanno detto: «È un tifoso vero della Juve Stabia, una persona legata alla città ed al territorio. La vicenda giudiziaria di Manniello non sembra aver frenato, nel frattempo, il mercato dei gialloblù. Ieri sera è giunto a Castellammare Simone Verdi. Scuola Milan, in comproprietà tra i rossoneri ed il Torino, il centrocampista sarà a disposizione fin da oggi di Piero Braglia, e non è da escludere un impiego part time in una delle due amichevoli della squadra, in campo questo pomeriggio contro l’Aversa Normanna e domani contro la Battipagliese. Lunedì riprende il campionato: sfida con il Brescia.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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