Lanciato nell’Inter, non ha spazio in gialloblu
Cristiano Biraghi vuole riprendersi la Juve Stabia. Il terzino mancino, tornato titolare contro il Cittadella dopo due lunghissimi mesi trascorsi tra le seconde linee, è pronto a dar battaglia al compagno di reparto Stefano Dicuonzo per dimostrare di meritare in via definitiva un posto nell’undici ideale gialloblu. «Sono sei mesi che vengo ininterrottamente associato all’Inter – sbotta il terzino sinistro – senza alcun motivo, nessuno ha compreso che non ho mai chiesto di giocare solo perché il mio cartellino è dei nerazzurri. Sono un calciatore della Juve Stabia, il mio unico obiettivo è dimostrare a chi mi circonda di poter fare la differenza in serie B, il resto non conta affatto: sono una persona che ama vivere il presente in ogni sua forma, chi vive di rimpianti è un fallito. Contro il Cittadella sono tornato titolare dopo due mesi trascorsi tra panchina e tribuna, spero di aver convinto Braglia delle mie potenzialità».
Rapporto particolare quello con l’allenatore toscano, le cui scelte sono state a tratti mal digerite dal 19enne lanciato da Josè Mourinho: «In avvio di stagione sono partito tra i titolari per poi essere accantonato senza alcun motivo valido. Il tecnico mi ha parlato di un atteggiamento sbagliato da parte mia, ma onestamente non ho affatto condiviso il suo punto di vista: mi sono sempre allenato al massimo delle mie possibilità tranne quando mi sono infortunato al piede, credo sia eccessivo punire con due mesi lontano dal campo un momento no. Sono felice che recentemente Braglia abbia detto che sono migliorato tanto, voglio restare a Castellammare e giocarmi tutte le mie carte durante il girone di ritorno per ripagare la fiducia concessai dai patron Giglio e Manniello».
Esterno basso o alto poco importa, l’importante sarà giocare. «Sono stanco di sedermi in panchina – continua Biraghi -, sono pronto a ricoprire qualsiasi ruolo, anche quello di portiere se è necessario. Tecnicamente mi esprimo meglio come terzino perché sono dotato di gambe molto lunghe che mi permettono di inserirmi con efficacia da dietro, come esterno di centrocampo ho invece meno spazio e non riesco ad essere altrettanto valido. Darò l’anima per strappare il posto da titolare a Dicuonzo e sono convinto che riuscirò a raggiungere il mio obiettivo». Una fiducia nei propri mezzi maturata, ironia della sorte, proprio durante il periodo trascorso tra le seconde linee: «Il calcio è strano: quando giochi sono tutti pronti a definirti un campione e a starti vicino, quando invece non scendi in campo ti abbandonano al tuo destino definendoti un brocco. In questo secondo caso bisogna trovare in se stessi la forza di non mollare, solo così si può andare avanti superando le difficoltà. Ringrazio i miei procuratori Maifredi, Giulini e Campo, se in questi sei mesi ho tenuto alta la concentrazione il merito è soprattutto loro. Sono convinto di aver acquisito una consapevolezza nei miei mezzi tale da poter entrare in pianta stabile tra i titolari. Non ho intenzione di cambiare aria, è giunta l’ora che tutti conoscano il vero Biraghi». E poco importa se all’Inter Ranieri stia dando tanta fiducia ai giovani: «Non è costruttivo pensare a quanto avviene a Milano, d’altronde anch’io l’anno scorso ero impiegato spesso. Per il futuro c’è tempo, ora sogno solo di far bene con la Juve Stabia».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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