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Juve Stabia, il sogno dopo l’amarezza

L’attesa cresce e diventa spasmodica. Saranno almeno 2000 gli stabiesi sugli spalti del «Franchi» di Firenze, mercoledì sera, nella sfida più attesa, quella di coppa Italia, contro i gigliati dell’aeroplanino Montella. Sarà pure passerella (lo stesso Braglia ha dato ai suoi l’1% di possibilità per il passaggio del turno contro una delle più belle realtà del calcio), eppure in tanti vogliono esserci, provando a vivere una serata tutta da sognare. Una decina i pullman pronti, ma anche tante auto private ed altrettanti stabiesi che partiranno in treno, insomma Castellammare si prepara ad invadere Firenze. «Sarà un giorno speciale – dice il patron dei gialloblù, Franco Giglio -. Per noi dirigenti è l’appuntamento che chiude una prima fase della nostra gestione, aprendone una nuova. Ormai siamo nel calcio che conta, stiamo cercando di consolidare la serie B, ma una gara del genere fino a poco fa potevamo solo sognarla».
Ci sarà Jovetic in campo, queste le indicazioni che giungono da Firenze, e anche se a ripetersi sarà l’eterna sfida tra Davide e Golia, in casa Juve Stabia c’è voglia di far bella figura: «Al di là di quelli che Braglia manderà in campo – Seculin, Agyei ed Acosty gli ex più attesi -, per tutta la squadra è una passerella importante. Neppure noi ci teniamo a perdere, anche se le chance di passare il turno sono pochissime, quasi nulle, l’importante sarà dare ancora una bella dimostrazione di sportività, dare maggior lustro all’esperienza calcistica di Castellammare». Duemila a Firenze, poco meno di quanti seguono la squadra al Menti. Per Giglio un pizzico di rabbia che gli fa anche accantonare, per un momento, i sogni di gloria delle ultime settimane: «Purtroppo sono cose note. I numeri sono inesorabili. Siamo in B con meno di 3mila presenze fisse, però in appuntamenti del genere muoviamo folle intere. Fosse sempre così, anche in casa, allora sarebbe lecito sperare qualcosa di più importante della serie cadetta». La squadra si ritroverà oggi al Menti, ma la sensazione è che Braglia, più che alla sfida con la Fiorentina, alla squadra parlerà dello stop interno con l’Empoli e delle insidie di sabato col Cittadella: «Quella veneta è una squadra da temere – chiude Giglio – ma anche da imitare. È questa la strada che deve seguire la Juve Stabia». La concretezza prima dei sogni, ma a Firenze, per una notte, sognare sarà lecito.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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