Dopo il campanello d’allarme col Crotone, la sconfitta di sabato scorso al Menti contro il Livorno, riporta la Juve Stabia con in piedi a terra, facendo svanire i sogni di chi aveva sul serio cominciato a pensare ai playoff. Con la squadra in evidente affanno in quest’avvio di 2012, chiusa la fase tutt’altro che indolore del mercato, il patron Franco Manniello tenta l’analisi del momento, parlando di un calo di risultati: «Contro Crotone e Livorno la squadra ha chiuso in crescendo, non è un fatto fisico. Quello che non mi va giù, semmai, è che sto avvertendo intorno un clima strano. Nel girone di andata, dopo le prime cinque gare avevamo un solo punto, fino a dicembre, poi, ne abbiamo realizzati 31. Con quella media, avremmo finito il torneo ad 86… Siamo nella norma, un calo poteva esserci, era normale aspettarselo. Non credo che la squadra si sia montata la testa, semmai guarderei agli infortunati. Contro il Crotone mancavano sei dei calciatori, col Livorno almeno quattro. Non è facile sostituirne tanti tutti insieme».
Sabato scorso Braglia ha definito alcuni dei giovani presi a gennaio non ancora pronti per la B, Manniello chiarisce il mercato della Juve Stabia. «Il mercato l’ho fatto io e so io come sono andate certe cose. Abbiamo ceduto Zaza, Fabbro, Pezzella, fuori lista, e Savio, andato via già da mesi, prendendo quattro dei giovani più promettenti del calcio italiano. Poi abbiamo venduto Cazzola, con un conguaglio economico importante, più uno come Caserta, che vanta 60 presenze in B e 135 in serie A. L’unico rammarico è per la vicenda Sau. Avevamo un’intesa sulla parola col Cagliari per un accordo sul riscatto della comproprietà. Non ci siamo incontrati, non per colpe nostre: Marco è un ragazzo serio, vuol dire che lo valorizzeremo, cercando di fare maggiore attenzione in futuro. Ritengo che ad oggi Braglia abbia un organico di 25 calciatori, più i portieri, sicuramente superiore alla media della categoria. La Juve Stabia non era solo Cazzola, un ragazzo che ha avuto e voluto la grande occasione andando in serie A con un quadriennale ed uno stipendio quadruplicato. Inutile continuare a parlarne».
Manniello guarda oltre. «Senza un campo per le giovanili, sarà difficile far uscire dal nostro vivaio i futuri Cazzola, senza dimenticare che il Menti è al limite per la serie B. Noi saremmo anche disposti a costruire uno stadio nuovo, anche sul territorio di qualche comune vicino, ma i nostri passi li faremo alla luce delle risorse disponibili. Solo se ci sarà data la possibilità, con adeguate strutture, di far crescere i nostri giovani potremo dare un futuro prospero ed a certi livelli alla società. Diversamente, saremo solo una meteora».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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