Nel sabato in cui avrebbe dovuto blindare il discorso salvezza, la Juve Stabia riesce a farsi del male da sola a cospetto di una Pro Vercelli giunta al Romeo Menti con il chiaro intento di provare l’exploit esterno. Una prestazione interna tra le peggiori dell’anno, con la squadra di Braglia che, dopo la sconfitta di Padova, caratterizzata da una prova di spessore, diventa piccola piccola contro un avversario che sembra aver metabolizzato meglio quali siano le armi da mettere sul campo nella lotta salvezza. Braghin ridisegna la sua Pro Vercelli puntando tanto sull’ex più atteso, Oracio Erpen, schierato a ridosso di Ragatzu, ed Eusepi; e l’argentino, ex Sorrento, non delude le attese. Protagonista assoluto a centrocampo, un gol annullato, e alla fine a dover recriminare per i due punti persi sono proprio i piemontesi.
Braglia, in avvio, mischia ancora le carte, completando il turnover previsto per le tre gare ravvicinate. Una Juve Stabia inedita, con un 4-1-4-1 che non convince appieno fin dalle prime battute. Seculin tra i pali, Zito parte esterno in difesa, sia Gorzegno che Dicuonzo restano in panchina, al fianco di Martinelli e Murolo. Jidayi davanti alla difesa deve contenere Erpen, ed è l’unico, forse, a salvarsi dalla mediocrità generale. Verdi ed Acosty (brutto lo scontro con Modolo che lo costringerà ad uscire a fine primo tempo) si invertono spesso sugli esterni per cercare di non dare riferimenti, mentre Bruno, orfano di Cellini, finisce per perdersi nelle maglie della retroguardia piemontese. A complicare i piani anche l’uscita di Caserta (un problema muscolare dopo uno scontro di gioco), con Suciu che non riesce a sopperire con la qualità alla maggiore esperienza del capitano. A far capire che giornata sarà ci pensa Erpen dopo appena sessanta secondi, scaldando i guantoni di Seculin. Il primo tiro di marca stabiese addirittura al 19’ con Jidayi che dalla distanza sfiora il palo. La Pro Vercelli ci crede, e con una ripartenza velocissima di Eusepi riesce a liberare Ragatzu a tu per tu con Seculin che, in uscita, compie il miracolo. Dall’altare alla polvere, l’estremo stabiese si lascia sorprendere (32’) dal tiro di Cristiano che trova il vantaggio da quasi quaranta metri. Sul Menti cala il gelo e la gara si innervosisce: Bruno e Borgese non se le mandano certo a dire, anche al rientro negli spogliatoi.
Nella seconda frazione Braglia tiene fuori Acosty per Gorzegno, e avanza Zito a centrocampo. Ma è l’ingresso di Cellini, al posto di Jidayi, a segnare la svolta. La punta entra con la grinta giusta (12’), e dopo appena quattro minuti guadagna un rigore per atterramento da parte di Borghese. Sul discetto Bruno che, freddo e cinico, trova la rete numero 97 in serie B. Quando ti aspetti una Juve Stabia arrembante è la Pro Vercelli ad avere le occasioni migliori. Errore nel rinvio di Murolo (26’), Eusepi dalla sinistra scarica su Erpen che di prima gira a rete, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Due minuti ed è l’altro ex, beccatissimo dai tifosi, Genevier, ad avere l’occasione per consumare la sua vendetta, ma dopo la ripartenza velocissima di Ragatzu spreca sul fondo. Nel recupero i piemontesi protestano per un presunto tocco di mani di Baldanzeddu su azione da calcio d’angolo. La Juve Stabia evita il secondo stop di fila, incassa un punto che le consente di riguadagnare la zona playoff in attesa dei recuperi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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