La sua lenta ed elegante rincorsa per battere il rigore contro il Crotone rappresenta la metafora perfetta del ritorno al successo della Juve Stabia dopo 5 turni di astinenza. A dispetto di una corporatura da furetto, Gael Genevier ha dimostrato di possedere il coraggio di un gigante assumendosi la responsabilità di calciare un penalty determinante per l’intera stagione gialloblù ancor più che per il singolo match. «Sono orgoglioso di aver regalato questa vittoria alla squadra – spiega il centrocampista transalpino – finalmente abbiamo ripreso il cammino interrotto con la sconfitta interna contro l’Empoli. Non ho avuto esitazioni nel calciare: ero consapevole di essere dinanzi a un crocevia del nostro torneo, il ritrovarmi sotto la curva mi ha dato la giusta carica per far finalmente girare la ruota dalla nostra parte dopo un periodo davvero amaro». L’esultanza del Menti ha rappresentato il giusto premio per chi, come il regista francese, è stato fino ad oggi oggetto di molteplici critiche. «È stato fantastico sentir gridare il mio nome – sottolinea Genevier – noi calciatori viviamo per emozioni del genere. Non ho mai dato importanza alle accuse rivoltemi, sin dal primo momento sapevo di aver bisogno di tempo per entrare a pieno titolo negli schemi della Juve Stabia. Il nostro tecnico, rispetto al mio classico modo di giocare, mi chiede di impostare senza trascurare la fase di interdizione, una novità per me abituato a sganciarmi spesso in avanti. Grazie al supporto di Mezavilla e Caserta sono riuscito a calarmi in questo nuovo ruolo».
L’unica amarezza per Genevier, l’ammonizione che gli è valsa la squalifica contro il Livorno. «Mi dispiace tantissimo – ammette il centrocampista – non vedevo l’ora di giocare contro i miei ex compagni, straordinari nel battere il Sassuolo rimontando 2 reti. Sarà una battaglia, ma la Juve Stabia saprà dire la sua». A Livorno mancherà anche Acosty, operato ieri all’ernia discale. L’ala tornerà in campo, alla ripresa, il 26 gennaio. Oggi sarà presentato il calendario ufficiale della società.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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