Spumeggiante, bella a vedersi, concreta e vincente. La Juve Stabia supera l’Ascoli e colleziona il quarto successo di fila che cancella il balbettante avvio di campionato. Chi teme che le tensioni vissute alla vigilia dopo la richiesta di penalizzazione di nove punti su cui deve esprimersi la Disciplinare possano condizionare i gialloblù deve ricredersi. Al «Menti» la squadra di Braglia è determinata nel prolungare la striscia di risultati utili. A sospingerla un pubblico caloroso e un tifoso d’eccezione, arrivato nella ripresa: Fabio Quagliarella. All’ingresso delle squadre in campo viene inscenata la «panolada», protesta alla spagnola con sventolio di fogli bianchi, a cui partecipa anche il presidente Manniello, per contestare le richieste e valutazioni di Palazzi, all’indirizzo del quale gli ultrà intonano cori ingiuriosi (compare anche uno striscione «E’ sbajat Palazz»).
La partita è vivace e combattuta. Braglia conferma il 4-4-2, che in fase d’attacco diventa un dirompente 4-2-4, mentre Castori replica con il 4-1-4-1 con Soncin terminale offensivo. La Juve Stabia pigia subito sull’acceleratore e dopo due minuti invoca un rigore per un presunto contatto tra Sau e Peccarisi. Episodio che infiamma il Menti. Erpen e Zito, pronti a invertire le posizioni, sono spine nel fianco dei marchigiani, anche grazie alla copertura garantita da Baldanzeddu e Dicuonzo, tanto da spingere Castori a spostare Ciofani a sinistra e dirottare Tamburini a destra. Per Sau e Mbakogu il movimento degli esterni è un invito a nozze. E non a caso sono loro a segnare. Il sardo deviando di testa un cross di Erpen (16′); il nigeriano, anch’egli servito dall’argentino, con un’azione capolavoro che lo vede aggirare Faisca, entrare in area e fulminare Guana con un diagonale. Al 33′ i gialloblù, orfani di Danilevicius, sono avanti di due gol. A proteggere il risultato Seculin che neutralizza due volte Soncin, che poco dopo (21′) calcia sull’esterno della rete. A centrocampo Cazzola e Danucci (al 4′ uscito per noie muscolari) sono superlativi, mentre in difesa il compito di proteggere Seculin tocca a Molinari e Scognamiglio.
Castori corre ai ripari e in avvio di ripresa passa al 4-3-1-2 con il neoentrato Beretta schierato in attacco al fianco di Papa Waigo e Soncin alle loro spalle (Sbaffo a sinistra rileva il posto di Tamburini). L’Ascoli prova subito a riaprire la partita riuscendovi (2′) con Soncin, che servito da Papa Waigo, in area anticipa Mezavilla e batte Seculin. Immediata la replica con Sau (3′) che colpisce il palo interno. Gli ospiti sono più incisivi ma la Juve Stabia ribatte colpo su colpo. L’ingresso di Raimondi al posto di Mbakogu ravviva la manovra. Il neoentrato di testa costringe Guarna agli straordinari (25′). La difesa gialloblù soffre ma regge. Poi nel finale la traversa di De Bode (44′) e il rigore procurato da Raimondi e fallito (49′) da Erpen che colpisce la traversa.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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