È l’appuntamento con la storia. La sfida che una città intera aspetta fin dallo scorso 19 giugno, quando la Juve Stabia, dopo 60 anni, conquistò la promozione in B. Dopo sei risultati utili di fila, e con un sol punto in meno (ma senza penalizzazione sarebbero addirittura 3 in più) la squadra di Braglia si prepara alla sfida di Marassi contro una Sampdoria che non è riuscita ancora ad essere il previsto «schiacciasassi» del campionato.
«Quest’attesa – spiega uno dei tre capitani gialloblù, Morris Molinari (Maury e Scognamiglio gli altri a cui il tecnico di volta in volta assegna la fascia) – ricorda un po’ la vigilia della sfida con il Torino. Anche allora eravamo in un momento positivo e all’Olimpico disputammo un buon match, ma forse non eravamo ancora pienamente convinti delle nostre possibilità a cospetto della capolista. Stavolta, ne sono sicuro, sarà diverso. Ormai abbiamo dimostrato di poter stare in questa categoria e siamo sempre più convinti dei nostri mezzi. E poi, in fondo, aver vinto col Gubbio sabato ci mette in una condizione ottimale per andare a giocare la sfida di Marassi con la mente sgombra».
Ci crede, Molinari, che prova anche a spronare i compagni analizzando anche il cammino dei doriani:
«La Samp non è riuscita ad esprimere tutto il proprio potenziale – spiega – anche perché dalla squadra ligure ci si attende tanto. Dovrebbero essere la squadra da battere, ed ovviamente ognuno moltiplica le forze quando l’affronta. Non sarà comunque di certo una gara facile, ma sono convinto che la Juve Stabia farà bene, al di là del risultato finale. Il segreto è giocare come nell’ultimo periodo: con personalità e magari anche con un pizzico di spavalderia».
Una gara di quelle in cui non serve cercare stimoli:
«Per gli allenatori sono le partite più facili da preparare; per noi calciatori, invece, le più difficili da affrontare. Dinanzi avremo gente che ha fatto la serie A; e c’è chi, come Foggia, che ha anche assaporato la Nazionale…».
Due gare senza incassare reti, contro Grosseto e Gubbio, un buon biglietto da visita per i gialloblù contro l’attacco atomico dei liguri:
«Personalmente non ho mai vissuto la cosa come un problema. In fin dei conti siamo una matricola e prendere gol ci può stare in una categoria come questa: qui al primo errore ti castigano. E poi gente come Sforzini, Stanco, Gerardi, Graffiedi, Bianchi, non li trovavamo certo ogni domenica in Lega Pro».
In queste ore fremono anche i preparativi per i tanti stabiesi che daranno vita a un vero e proprio esodo verso Genova. Automobili, pullman, aerei, treni, saranno davvero tanti a seguire la Juve Stabia a Marassi. E Molinari culla un piccolo sogno:
«Il gol del Flaminio, che ci aprì la strada nella finale per la B e la corsa sotto la curva sono il momento più bello in assoluto della mia carriera. Un gol a Marassi sarebbe davvero un sogno. Forse irrealizzabile…».
Chissà. In fondo, sognare non costa nulla.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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