Piero Braglia prepara la doppietta esterna al… «Braglia» di Modena, e soprattutto blinda la sua Juve Stabia. E così l’allenamento si è tenuto rigorosamente a porte chiuse, ieri pomeriggio, per provare le eventuali contromosse da opporre alla capolista Sassuolo che sarà affrontata domani sera (alle ore 19) nell’anticipo dell’undicesima giornata di serie B.
«Quello emiliano – ammette comunque il tecnico stabiese – è uno stadio che mi porta proprio male. Con la Juve Stabia ho sempre perso, con il Frosinone sono riuscito invece contro il Sassuolo a ottenere un pareggio, ma prendendole poi di santa ragione con il Modena. Chissà, magari cambiandogli il nome… Scherzi a parte, siamo tutti concentratissimi per questa sfida, ma anche forti della serenità che l’attuale classifica ci consente. Di certo possiamo giocarcela senza troppi patemi, cercando di dar fastidio a una delle compagini più attrezzate per il salto di categoria».
È concentratissimo anche lui che non si è lasciato trascinare dall’entusiasmo che aleggia in città per la zona playoff agganciata dopo l’exploit di Ascoli. Resta quindi, come sempre, con i piedi per terra, anche se il tecnico apre comunque in prospettiva un piccolo spiraglio ai sogni dei tifosi.
«Non siamo ancora pronti per pensare alla serie A, e non sarebbe neppure giusto caricare di troppe responsabilità questa squadra. Sono qui da tre anni, in cui si è vinto tutto, eppure dopo le prime cinque giornate c’è stata contestazione. Non vorrei che qualcuno si fosse abituato male. Pensiamo a volare basso, a lavorare. È presto per porsi traguardi diversi dalla salvezza. I sogni lasciamo agli altri, ai tifosi. Centrata la permanenza in B, tutto quello che verrà sarà oro colato, ma ora devo solo pensare a tenere il gruppo fuori da certe cose. La B, diciamoci la verità, sta anche stretta a Castellammare con 1400 abbonati e altrettanti paganti. Ovviamente, dovessimo lottare per conquistare la A, non ci tireremmo certo indietro, ma sono discorsi che per ora non ci riguardano».
Sorride, Braglia, con la Juve Stabia che ha già realizzato 17 reti con 11 marcatori diversi: la sua Juve è adesso seconda soltanto alla Juventus di Conte: «Vuol dire che rispetto a qualche settimana fa abbiamo aggiustato la mira – minimizza – prima servivano infatti dieci occasioni per segnare un gol; ora invece finalmente capitalizziamo meglio e con maggiore frequenza quello che creiamo. Ma adesso viviamo con serenità il buon momento e cerchiamo di sfruttarlo al massimo per fare quanti più punti possibile. E sempre con la salvezza come primo obiettivo».
Già, l’eventuale resto verrà dopo.
Fonte: Il mattino
La Redazione
P.S.
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