Questo week-end segnerà una tappa fondamentale nel cammino della Juve Stabia in campionato. Penultima, la squadra di Braglia sarà di scena domani all’Euganeo contro il Padova, a sorpresa fanalino di coda del campionato (ma in attesa del ricorso per la gara con terminata contro il Carpi ad inizio torneo). Una gara da dentro o fuori, tra due deluse del torneo. Da una parte la compagine di Mutti e dell’ex Colombi alla ricerca di punti, dall’altra quella stabiese, chiamata ad uno scatto d’orgoglio, per dimostrare anche coi fatti quanto gridato a più voci in questi giorni, per evitare il temuto cambio di allenatore.
Braglia, che ieri si è intrattenuto cordialmente con i cronisti prima dell’allenamento (parlerà solo al termine della squalifica, il 24 ottobre, per scelta del club), sembra convinto di giocarsi le sue chance, e che la squadra sia ancora con lui. Uno per tutti, tutti per Braglia, questa la sintesi del pensiero della compagine gialloblù. «Non ha colpe – Diop viaggia sulla stessa frequenza di Di Carmine -. Braglia è l’unico da assolvere in questa situazione. In settimana lavoriamo bene, prepariamo le partite nel migliore dei modi. Ma in campo, alla fine, ci andiamo noi». Già, il campo. Lui lo ha rivisto dopo diversi turni di passione in panchina, pagando caro il calcio alla bottiglietta dopo la sostituzione di Reggio Calabria. «Per carità – sorride -, ho imparato la lezione. A parte la multa, ho parlato con il tecnico, i compagni, la società, ho chiesto scusa. Sono giovane, non succederà più». E proprio sul campo la “pantera” di proprietà del Torino, ha dimostrato a Braglia di meritare una chance: «Con il Cesena sono entrato nel secondo tempo, ma dopo un buon avvio abbiamo preso il secondo gol, e tutto è stato più facile. Ho tanta voglia di giocare, di dare una mano ai compagni, ma poi è l’allenatore che fa le scelte, a me tocca rispettarle o semmai metterlo in difficoltà in settimana».
A Padova per Braglia, ma non solo: «Dobbiamo giocare per lui, perché in questi giorni abbiamo sentito anche noi le voci di un possibile esonero, ma anche per noi stessi. Capiamo la gente, i fischi di domenica erano giusti, i tifosi sono arrabbiati, e noi con loro. Dobbiamo trasformare in energia la delusione di queste settimane».
Intanto Braglia prova a cambiare le carte, passando ad un 3-4-3 che potrebbe lasciar fuori i big, da Vitale a Contini, col rientro di Mezavilla e l’inedito tridente Diop-Di Carmine-Sowe. «Lo stiamo provando – conferma l’attaccante -, potrebbe essere un’alternativa valida. Ma aspettiamo domani».
Fonte: Il Mattino.
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