Il 2014 inizia all’insegna della rivoluzione per la Juve Stabia. Il patron Franco Manniello, stufo delle continue figuracce collezionate dai suoi, ha deciso per un nuovo cambiamento, andando controcorrente, deciso anche a rifare daccapo la squadra pur di tentarle tutte per salvare quanto meno la faccia e, chissà, compiere il miracolo necessario a mantenere Castellammare in serie B. Un bilancio sicuramente negativo dei dodici mesi appena conclusi, caratterizzato da uno score incredibile: 22 le sconfitte collezionate a cavallo dei due tornei 2012-2013 e 2013-2014, a fronte di 14 pareggi e solo 5 vittorie. Un cammino che porta verso la Lega Pro, un balzo all’indietro, peraltro, già sfiorato nello scorso torneo. Un anno nero per i colori gialloblù, che ha visto chiudere un ciclo, quello che aveva fatto della Juve Stabia una delle più belle realtà del calcio italiano. Finisce l’idillio che il poker Manniello-Giglio-Di Somma-Braglia aveva contribuito a costruire nei mesi precedenti. Resta solo al comando il primo, chiude con l’esonero la sua avventura in gialloblù il tecnico toscano. L’anno nuovo riparte con nuove speranze, soprattutto con nuova grinta da parte della società. «Tutti sul mercato», così ha tuonato il presidente alla vigilia di San Silvestro, con Pea blindato, almeno per ora, in panchina. Tutti via, tutti liberi di accasarsi altrove i calciatori della rosa, con l’imperativo forte e chiaro: «Chi non rientra nei programmi resterà ai margini». Squadra da rifare, dunque, ruolo per ruolo, senza guardare ai nomi, al curriculum, o magari alla riconoscenza verso nessuno. Si parte dai portieri: radiomercato vorrebbe chiuso l’accordo con Massimiliano Benassi, in rotta di collisione con la Reggina. Sarebbe l’ex mai dimenticato (a Castellammare nell’era Capuano) a far coppia con Viotti tra i pali. Torna al mittente (Juventus) Branescu, rescissione in arrivo per Calderoni dopo gli errori clamorosi costati almeno 6-7 punti alla Juve Stabia. Rivoluzione anche in difesa. Lanzaro potrebbe essere l’unico a salvarsi dall’epurazione. Il Sorrento preme per Di Nunzio, la Salernitana vorrebbe Murolo, certo l’addio di Contini, che con la piazza non ha mai legato a causa di prestazioni scialbe. Da verificare la situazione di Martinelli, che potrebbe restare come rincalzo. Si cercano due elementi per l’assetto a tre voluto da Pea. Autentica rivoluzione a centrocampo. Mezavilla è in scadenza, nel 3-5-2 voluto dal nuovo tecnico è quello che ha deluso maggiormente. Lo vorrebbe il Benevento, con uno scambio e soldi liquidi l’affare si può fare. Probabile il ritorno di Scozzarella all’Atalanta, così come di Suciu al Torino (anche se il centrocampista è l’unico ad aver giovato del nuovo assetto). Zampano dovrebbe essere confermato, ma si proverà a chiudere con un altro esterno mancino al posto di Vitale, infortunato e tra i peggiori quanto a rendimento nel girone di andata. Potrebbe restare Jidayi, mentre per Davì si prospetta un prestito in Lega Pro, torneo in cui ha dimostrato di poter dire la sua. Possibile l’addio per Ciancio e Ghiringhelli. Un punto interrogativo la situazione di Doninelli, esploso solo nel finale dello scorso torneo, ma mai determinante quest’anno. In attacco tante novità. Di Carmine e Sowe potrebbero restare, ma il sogno resta Ardemagni, che pare abbia chiesto tempo prima di decidere vista anche l’attuale classifica. Si pensa anche a Farias, ex Nocerina, che dovrebbe dare una risposta a giorni. Certo il ritorno a Catania di Doukarà, mentre per Baraye sarà Pea a dire l’ultima parola.
Fonte: Il Mattino
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