La Juve Stabia non può più sbagliare. La partenza a rilento del club gialloblù mette spalle al muro un Piero Braglia che, seppur rinvigorito dalla prestazione offerta dai propri uomini contro il Siena, è consapevole dell’importanza dell’imminente confronto con il Cittadella.
Uno scontro diretto che i campani dovranno far proprio per evitare di complicare la scalata verso la salvezza. «Il penultimo posto non ci rende giustizia – spiega il tecnico Braglia – alla luce delle performance casalinghe avremmo meritato almeno sei punti a dispetto dell’unico ad oggi accumulato. Il beffardo pareggio ottenuto sabato ha fatto comprendere ai ragazzi di poter recitare un ruolo da protagonisti in questo campionato, la serenità che li contraddistingue è tanta da preoccuparmi. Non conoscendo il tipo di preparazione scelto dalle nostre dirette concorrenti preferisco in questo momento concentrarmi sui nostri, è giunta anche per noi l’ora di iniziare a vincere».
Contro il Siena la Juve Stabia ha pagato nella ripresa il calo atletico dei tanti elementi che, ingaggiati in extremis, non hanno potuto sostenere una preparazione adeguata. «È lecito pagare in questa fase la nostra strategia di mercato – ammette il trainer – d’altronde se Lanzaro e Contini fossero stati in condizione non saremmo mai riusciti a farli nostri. Sarà il tempo a darci o meno ragione, onestamente sono del parere che debbano essere altre squadre a preoccuparsi, non certo noi».
Nelle prossime partite bisognerà sopperire all’assenza dell’infortunato Mezavilla. «Mi irrita tanto perdere Adriano in occasione di un ciclo di partite tanto ravvicinate – sottolinea Braglia – non sarà semplice farne a meno per circa un mese proprio quando stava iniziando a carburare». Magari ripartendo dal 4-2-3-1 visto contro il Siena. «A me è piaciuta la personalità dei ragazzi – afferma il trainer gialloblù – la veste tattica è secondaria. Di certo contro i toscani ho trovato una buona base di partenza su cui lavorare, ad oggi l’unica cosa certa è che a Cittadella difenderemo a quattro».
Incerto anche il portiere dopo i tanti mugugni destinati dal pubblico a Branescu. «Un calciatore deve imparare a convivere con i tifosi sia quando lo esaltano che quando lo criticano – sottolinea Braglia – il calcio si gioca negli stadi, non certo al chiuso. Non so ancora se Laurentiu sabato sarà tra i pali». D’altronde contro il Cittadella saranno vietati errori di sorta. «Dobbiamo iniziare a far punti in trasferta – tuona l’allenatore della Juve Stabia – una nuova sconfitta complicherebbe vertiginosamente la nostra stagione. Dovremo esser bravi a non farci ingannare dall’atmosfera quasi irreale del Tombolato, tanti club sono stati beffati dal silenzio di quella struttura. L’arbitro non mi preoccupa, anche se la nuova regola del fuorigioco mi fa pensare che i direttori di gara amino complicarsi la vita».
Fonte: Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
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