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Juve Stabia, che errori con il Brescia. La squadra di Pea perde in superiorità numerica. Le pagelle

Ai punti un tempo per parte, ma alla fine i conti proprio non tornano. La settima sconfitta casalinga della stagione avvicina ancora di più la Juve Stabia al baratro della Lega Pro. Difficile anche solo ipotizzare di chiudere in doppia cifra il girone di andata (domenica i gialloblù sono di scena a Carpi) per la squadra di Pea che, a conti fatti, vanta la stessa media di Braglia: 0,4 punti a partita.
Vince il Brescia, centrando il massimo risultato col minimo sforzo contro una Juve Stabia che riesce a farsi ancora una volta male da sola. Parte col baricentro basso, trova subito un rigore, fallito da Di Carmine, in svantaggio riesce a chiudere il primo tempo sul pari, ma nella ripresa arriva, inesorabile, il blackout difensivo che segna la lotta salvezza. Fuori Martinelli e Viotti per squalifica, il tecnico stabiese punta su Calderoni e Di Nunzio. Bergodi lascia il solo Caracciolo a fare reparto in avanti con Grossi alle sue spalle. La Juve Stabia a centrocampo schiera Mezavilla e Suciu che non riescono a dare quantità e qualità, mentre Zampano, sulla corsia di competenza gioca col freno tirato. Quindici minuti di sterile supremazia territoriale delle rondinelle, poi è la volta dei padroni di casa. Ghiringhelli accende il contropiede con Sowe che entra in area liberandosi di un avversario con un autentico tocco da giocoliere, ma al momento del tiro Camigliano lo atterra. Sul dischetto Di Carmine, che fallisce il secondo penalty stagionale dopo quello di Varese.
La Juve Stabia comincia a credere nel primo successo stagionale al Menti, ed al 23’ si trova persino in superiorità numerica per l’espulsione di Paci per fallo su di Di Carmine lanciato a rete dal solito Sowe. Ma nel momento migliore arriva la doccia fredda. Un cross apparentemente senza storia (44’) dalla sinistra accende il Brescia: Caracciolo tocca a prolungare per Benali, si apre la difesa stabiese, la rasoiata è micidiale nell’angolo dove Calderoni nulla può. Alla Juve bastano tre minuti per il pari di Di Carmine, al terzo gol di fila, lanciato da Contini: stop e tiro di controbalzo. La ripresa è da dimenticare. Nonostante l’uomo in più, Pea attende mezz’ora prima di inserire Diop, puntando su Parigini e Caserta. In mezzo il vantaggio del Brescia (7’), con Caracciolo bravissimo a sfruttare l’occasione inventata da Zambelli che ruba palla sul fondo a Contini. Bellissima la girata della punta bresciana con Di Nunzio e Lanzaro vicinissimi ma come ipnotizzati. La Juve Stabia si affida a due tiri di Suciu dalla distanza e ad un colpo di testa di Diop, troppo poco per riagguantare la partita. Il 2013, al Menti, va in archivio nel peggiore dei modi.
«Dispiace anche doverla commentare una gara così – laconico Pea – per rispetto della società possiamo solo rimboccarci le maniche e lavorare. Il mercato? Domenica giochiamo a Carpi, bisogna pensare a chiudere bene l’anno».

PAGELLE –

6 Calderoni
Sui gol non ha colpe, davanti c’è la banda del buco.

5,5 Di Nunzio
Confeziona il vantaggio di Caracciolo rovinando una prova positiva.
5 Lanzaro
Si preoccupa troppo di Caracciolo e lascia libero Benali sull’1-0. Poi si perde anche Caracciolo.

5 Contini
Parte bene nella prima metà di gara. Fatale l’errore su Zambelli.

5,5 Zampano
Spinge meno rispetto al solito. Meglio quando Pea lo sposta a sinistra.

5,5 Suciu
Meno brillante del solito, spreca due buone occasioni dal limite. (5,5 Diop 30’ st: non riesce a pareggiare nel finale).

5 Mezavilla
Nel suo nuovo ruolo non riesce a esprimersi bene. Meglio con al fianco Caserta.

6 Jidayi
Il migliore della squadra di Pea: in raddoppio su Ghiringhelli, lotta su ogni pallone vincendo tutti i contrasti. (6 Caserta 16’ st Caserta: la qualità c’è, i minuti nelle gambe no).

6 Ghiringhelli
È ispirato, dalle sue parti le azioni più pericolose, riscattando qualche prestazione sotto tono nell’ultimo mese. (5,5 Parigini 9’ st: Gioca un tempo, ma non incide).

5,5 Sowe
Tanto fumo…

6 Di Carmine
Fallisce il rigore che avrebbe potuto cambiare la partita, poi trova l’immediato pareggio dopo lo svantaggio. Lotta fino alla fine.

Fonte: Il Mattino.

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