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Juve Stabia-Bari, prezzi popolari. Manniello: “Serve il nostro pubblico. Vitale persona seria”

Non è la gara dell’anno, ma sicuramente ci va molto vicino. Juve Stabia-Bari, in programma domani al Romeo Menti (15), sembra avere un gusto tutto particolare. Non ha lasciato nulla al caso il club stabiese, dalla decisione della società di abbassare i prezzi dei biglietti fino al video messaggio affidato a Caserta, Mezavilla e Vitale, i tre leader dello spogliatoio, per invitare i tifosi in massa allo stadio. Dell’importanza della sfida è convinto anche il patron Manniello: «Una gara fondamentale, per questo abbiamo cercato di creare il giusto entusiasmo intorno alla squadra. I ragazzi hanno bisogno del calore della piazza in un momento decisivo del torneo».
Quale è il progetto della Juve Stabia?
«Dobbiamo porre le fondamenta per un grande girone di ritorno. Prima del giro di boa bisogna riattaccarsi al carro della salvezza».
Quali errori hanno reso affannoso il cammino della Juve Stabia?
«Sono errori che partono da febbraio scorso quando, dopo un ottimo girone di andata, qualcuno ha pensato bene di spaccare lo spogliatoio, con comportamenti e promesse a calciatori e tecnici che, fortunatamente, non sono bastate a farci retrocedere lo scorso anno».
Da qui, dunque, la rivoluzione di inizio anno?
«Si, rivoluzione che è iniziata solo a luglio, quando sono venuto a conoscenza di quanto era accaduto nei mesi precedenti».
La sensazione, però, è che anche quest’anno qualcosa non abbia funzionato.
«La verità è che dall’esterno continuano ad esserci situazioni destabilizzanti. Come accaduto prima della gara con l’Avellino, o in questi giorni quando dirigenti di altri club, hanno formulato giudizi o considerazioni sui nostri calciatori, dimenticando l’etica professionale. Io non permetterei mai a miei dipendenti certi atteggiamenti».
Si riferisce alla notizia del possibile addio di Suciu a gennaio?
«Anche. Ma sono altre le squadre che, con budget anche maggiori del nostro, oggi sono in confusione. Noi abbiamo ben chiari obiettivi e strategie».
Lei ha sempre detto di considerare questa come la Juve Stabia più forte della sua gestione, alla luce della classifica c’è qualche rammarico?
«Fino al 12 luglio non mi ero interessato di mercato, poi, quando sono stato costretto, su indicazioni di Braglia ho preso Contini, Lanzaro, Scozzarella, Vitale e Baraye, Doukarà e Calderoni. Voglio elogiare Vitale, che ha voluto a tutti i costi la Juve Stabia: non era giusto, da parte di qualcuno, continuare a mortificare un ragazzo solo per antipatie personali, come è accaduto in passato».
L’arrivo di Fabio Lupo ha colmato la mancanza di un direttore sportivo. «Volendo rispondere con una battuta, una figura che mancava da un po’ di anni, perché chi lo ha preceduto si era abilitato solo a novembre 2012. Al di là di questo, credo sia la persona giusta, è già al lavoro per il mercato di gennaio».
La piazza ha dimostrato di essere matura: i tifosi, quelli veri che fanno sacrifici ogni settimana, meritano di restare in serie B…
«Noi tenteremo anche l’impossibile per mantenere la categoria. Per le persone che tengono a cuore le sorti della Juve Stabia, e che credono insieme a noi alla salvezza. A loro ripeto il ritornello che ci accompagnò fino in B: Non succede non succede… ma se succede».

Fonte: Il Mattino.

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