Castellammare di Stabia. È il francese Souleymane Doukara l’ultimo regalo del presidente Manniello a Braglia per la sua Juve Stabia. Classe 1991, autentico corazziere con i suoi 193 cm di altezza, la punta di proprietà del Catania giunge con la formula del prestito con diritto di riscatto e controriscatto già fissato tra i due club. L’esordio nell’attuale campionato di serie A solo domenica sera, contro l’Inter di Mazzarri, ben 13 le presenze nella massima serie lo scorso anno, Doukara incarna le caratteristiche volute dal tecnico per completare un reparto, quello avanzato, che a questo punto vanta, oltre ai due titolari fin qui inamovibili, Di Carmine e Diop, anche l’ex Chievo Verona, Sowe. Non c’è più, invece, Marco Cellini che la Juve Stabia proprio nei minuti finali del mercato ha ceduto alla Carrarese.
Tredici gol in 37 presenze alla Vibonese in C2 due anni fa, Doukara è un autentico ariete d’area e non a caso nei giorni scorsi gli obiettivi individuati dalla dirigenza stabiese erano stati i vari Bogdani, Nardini.
In uscita, dopo un lungo tira e molla, Vinci passa al Vicenza. «Un autentico regalo», il commento laconico della dirigenza che ha cercato comunque di sfoltire la rosa di quegli elementi che non rientrano più negli schemi di Braglia.
Come anticipato il giorno prima, inoltre, Manniello ha resistito all’assalto finale del Benevento che ha cercato a tutti i costi di portare nel Sannio il brasiliano Mezavilla.
Dalla fase finale della finestra estiva di mercato esce una Juve Stabia profondamente rinnovata rispetto all’esordio catastrofico di Pescara. In sette giorni è mutata sia sotto l’aspetto mentale, la prestazione con lo Spezia ne è la controprova, ma anche e soprattutto nell’organico. Il presidente Manniello è sceso in campo in prima persona e dopo l’ingaggio, a luglio, di Vitale, ha piazzato autentici colpi da novanta con l’arrivo del duo difensivo Lanzaro-Contini (già insieme al Saragozza, in Spagna), del giovane talento Baraye, del portiere Calderoni e il ritorno, a centrocampo, del jolly Matteo Scozzarella, che a Castellammare aveva lasciato un ottimo ricordo due anni fa.
Con l’arrivo di Doukara, si completa anche il reparto avanzato, unico, forse, in termini numerici, a non soddisfare ancora Braglia. «Abbiamo fatto del nostro meglio – queste le parole del massimo dirigente stabiese – per mettere a disposizione dell’allenatore una rosa con cui puntare all’ennesima salvezza tranquilla. Inutile dire che il livello del campionato si è innalzato, i risultati delle prime due giornate lo hanno confermato e non potevamo farci trovare impreparati. L’organico su cui avevamo puntato ha dimostrato contro lo Spezia di potersela giocare con chiunque, ma si è preferito dare maggiore esperienza e concretezza per evitare di correre pericoli o un finale di campionato come quello dello scorso anno».
La squadra riprenderà oggi la preparazione in vista della sfida di domenica a Reggio Calabria, dove, per la prima volta, Braglia avrà a disposizione l’intero organico. Attese diverse novità rispetto a sabato scorso, ferma ancora a zero punti in classifica, la Juve Stabia ha bisogno di iniziare sul serio la sua stagione. Come due anni fa, quando proprio a Reggio un certo Marco Sau mise a segno la prima delle sue 21 reti.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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