Smaltire l’euforia post-Sampdoria per chiudere bene contro il Cittadella un 2011 da sogno. È il diktat di Braglia alla Juve Stabia a pochi giorni dall’insidioso match interno contro i patavini.
«Dobbiamo accantonare l’entusiasmante pari di Marassi e saremmo stupidi se prendessimo sottogamba i prossimi avversari – spiega il tecnico – del resto io ammiro particolarmente il Cittadella: ha una politica di gestione che la Juve Stabia farà bene ad emulare. Il presidente Gabrielli riesce infatti ogni anno ad allestire formazioni competitive tenendo il bilancio in ordine. La scorsa estate hanno scommesso su calciatori come Di Carmine e Job, fronteggiarli non sarà semplice».
Anche perché mancheranno gli squalificati Dicuonzo e Zito.
«Sulla fascia sinistra di difesa giocherà Biraghi, a centrocampo non so ancora. Punto molto su Cristiano: ha finalmente compreso che a me non interessa che viene dall’Inter e sarei entusiasta se riuscisse a garantirmi lo stesso contributo di Dicuonzo, un calciatore eccezionale che ha bisogno di migliorare solo alcuni dettagli per confermarsi ad alti livelli».
Il match contro i granata di Foscarini sarà quello che chiuderà di fatto il 2011: anno straordinario per i gialloblù.
«Abbiamo vinto la Coppa Italia ed ottenuto la promozione in B nel primo semestre, e disputato un buon girone di andata nel secondo: difficilmente avremmo potuto chiedere di più – ammette Braglia – nel 2012 dovremo concentrarci sul campionato per non render vano quanto costruito finora. Mi piacerebbe chiudere sabato l’anno in un Menti gremito. Quando ho visto i duemila stabiesi a Marassi ho pensato che, al di là della crisi economica, sia il nome della squadra avversaria ad attirare persone allo stadio, non le nostre prestazioni. E questo mi dispiace».
C’è poi la riapertura del mercato.
«Non temo gennaio, tutti i calciatori sanno da tempo in quali reparti ho chiesto alla società di operare: se qualcuno vorrà andare via è libero, inutile che resti controvoglia. Chi invece interessa a club di serie A si asterrà dai capricci con la consapevolezza che a me non costa nulla mettere fuori rosa qualcuno. In entrata non voglio grandi nomi, ma giovani desiderosi di affermarsi. Non ho intenzione di cambiare proprio ora la politica societaria».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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