Pensare al Napoli sarebbe un suicidio, sia perchè il Siena è forte e non va sottovalutato, sia perchè è giusto concentrarsi sugli azzurri solo da domani sera. Il pensiero di Antonio Conte è chiaro: la Juve non può permettersi di perdere punti con i toscani, che oltre tutto sono in un momento di grazia, con il rischio di condizionare o compromettere il big match del San Paolo. E quindi, niente calcoli e turnover: i quattro diffidati bianconeri non verranno preservati, anche perchè uno di questi, Vidal, ha una caviglia in disordine e starà comunque fuori, anche se figura nella lista dei convocati, così come Barzagli deve giocare perchè Caceres non ce la fa (problemi alla schiena) e Chiellini rientra, sì, dopo due mesi di assenza, ma solo in panchina, pronto per uno spezzone. Dunque, si rischiano anche Pirlo e forse Matri, ma se l’attaccante dovesse stare fuori, sarà solo per scelta tecnica.
Un atteggiamento con il quale Conte intende tenere alta la concentrazione sul match con il Siena. «Sarà una partita complicata – assicura il tecnico – perchè il Siena non è il Real Madrid, ma ha battuto la Lazio e l’Inter e a Bologna avrebbe potuto ottenere di più. Faccio ancora una volta appello ai tifosi: voglio che il nostro stadio diventi una bolgia. Sono sicuro che capiranno il momento». Cioè, come se arrivasse il Napoli o un’altra grande. In difesa, Conte non ha molte alternative e lui stesso ammette che il reparto ha gli uomini contati: giocheranno Barzagli, Bonucci e Peluso, che torna nel ruolo di centrale di sinistra; scontato l’ingresso di Pogba al posto di Vidal, torna probabilmente Giovinco a fare coppia con Matri, con Vucinic chiamato a subentrare in caso di necessità. E Chiellini? È pronto, ma non ha la partita nelle gambe: se tutto filerà liscio, nella ripresa potrebbe dar vita a un cambio tra diffidati (lo è anche lui) con Barzagli. Nessuna risposta a Mazzarri che vorrebbe la partita del primo marzo posticipata al 2, dopo aver risposto, una settimana fa, allo stesso Conte che non aveva ragione di lamentarsi chiedendo lo spostamento di un giorno di Roma-Juventus. Il tecnico si concede anche un piccolo spazio al luogo comune un po’ retorico: «Mancano tredici partite e dovremo affrontarle come altrettante finali», ma in realtà saranno almeno due in più, considerando che ai quarti di Champions la Juventus approderà.
Conte fiuta che potrebbe essere il momento della svolta: l’anno scorso, a quest’epoca, sembrava fosse arrivata quella in negativo, perchè era il periodo della “pareggite”. Ma fu proprio resistendo psicologicamente alla controffensiva del Milan che la Juventus costruì la sua vittoria.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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