Giorno di conferenza in casa Juve. Ha parlato alla vigilia del match di Champions il portoghese Cristiano Ronaldo. Ecco le sue parole:
Sul ruolo “La squadra sta facendo meglio, secondo me stiamo giocando un calcio diverso, siamo più in attacco. Il mio ruolo è simile, ma sono felice, sono contento di essere nel posto dove voglio essere. Abbiamo un nuovo tecnico, nuovi compagni ma ora siamo migliori. Stiamo migliorando, ci sono altre cose da migliorare ma siamo felici, siamo contenti di averlo fatto in modo graduale”.
Più difficile il Pallone d’Oro o la Champions per la Juve? “Il calcio è una sfida, vogliamo vincere la Serie A, la Champions League. Credo che la Juventus debba pensare in grande, un club così deve pensare in grande. Cercheremo di vincere tutto, sarà difficile ma credo sia possibile passo dopo passo. Individualmente conta poco, se vinciamo collettivamente allora si vince anche a livello individuale, io arrivo al secondo posto”.
Chi merita il Pallone d’Oro? “Ho fatto una stagione fantastica, ho iniziato bene qui a l’aspetto individuale non conta. Se viciamo domani saremo qualificati al 50%, la cosa più importante è giocare come fatto finora e continuare così”.
Quanto è diverso Sarri dagli altri allenatori avuti? “Mi piace il modo in cui vuole che la squadra giochi, la squadra è più fiduciosa, creiamo più occasioni, abbiamo più possesso palla. C’è oiù fiducia, è quel che non facevamo bene lo scorso anno. E’ quello che non facevamo bene, siamo migliorato, sono felice di questi cambiamenti: abbiamo un sacco di occasioni anche se non segniamo quanto vogliamo. C’è da migliorare ma io sono felice e la squadra pure”.
700 gol: il prossimo record? “Non ci penso più, ora voglio aiutare la squadra col mio contributo, a vincere trofei. I trofei individuali sono belli ma non sono la ragione principale. Sono orgoglioso di aver segnato 700 gol ma la priorità è vincere. I record arrivano in modo naturale”.
Cosa la fa arrabbiare? “Quando la gente non dice la verità ma nel calcio non ci sono tante cose che mi fanno arrabbiare. Accetto l’industria del calcio, faccio parte di questo mondo da quando avevo diciassette anni, ho giocato in varie le competizioni. Non è questa la cosa più importante. Ho una famiglia, dei figli, è questa la cosa importante. Nel calcio, se parli del modo in cui gioco, va bene la critica”.
E cosa la rende felice? “Vincere partite, segnare, tornare a casa e avere i figli che mi fanno i complimenti. Mi rende felice tutto questo”.
Resterà alla Juventus per 4 anni? “L’età per me è un numero. Non è detto che a 34, 35, 36, sei alla fine della carriera. Nel modo in cui gioco, in cui mi sento bene, posso fare la differenza”.
Come si trova con Dybala e Higuain? “Loro, Bernardeschi, Cuadrado, tutti possono fare il lavoro al meglio. Grazie al boss, a Sarri, che prende le decisioni. Lo rispettiamo, per me sia Gonzalo che Paulo sono fantastici, sono esempi: hanno giocato e segnato, sono entrati e hanno segnato. Siamo una squadra, tutti insieme”.
Quanto è importante per lei Matuidi? “Spesso la gente scrive che la squadra gioca in un modo con me o senza. Ognuno ha la sua opinione: sembra che non aiuti la squadra difensivamente ma non è così. Ognuno ha il suo ruolo e questo fa grande una squadra. I miei compagni sanno il mio ruolo, io so il loro, le squadre funzionano così. Vinceremo se giocheremo da squadra. E’ importante per Matuidi, Rabiot, Dybala, siamo tutti insieme e siamo una squadra”.
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