Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa alla viglia di Torino-Napoli. Ecco un estratto delle sue parole:
“Si è già detto tanto, il Napoli è la migliore da quando sono qui, per comprensione del gioco, come crescita del gruppo. Dobbiamo essere perfetti e deve girarci bene. Sanno sempre cosa fare, si adattano, sono sempre pericolosi. Ripeto, sono perfetti, non ho mai visto in Italia una squadra così. Non hanno per forza i giocatori migliori degli altri, hanno due fuoriclasse e poi altri giocatori molto bravi. Non come altre in passato che avevano campioni ovunque. Impressiona la compressione del gioco, come si adattano. Anche in Europa si sono viste poche squadre così.
Hanno due fuoriclasse, Spalletti e Giuntoli: si sono migliorati a vicenda. Hanno preso giocatori moderni come Kim e Anguissa, gli permettono di giocare come vogliono contro qualsiasi squadra. Spalletti ha qualcosa in più rispetto agli altri, quando lo vedi dirigere il gioco da dietro non c’è improvvisazione, è tutto programmato. Ad ogni azione indica dove deve andare il pallone. All’andata abbiamo fatto una grande partita, ci hanno punito sui nostri errori: siamo tra le poche ad avere avuto più possesso e tiri del Napoli. Ci sono stati spunti interessanti”
Su come si ferma Kvaratskhelia:
“Kvara non si ferma. Puoi raddoppiarlo, limitarlo, ma poi lasci spazio a Mario Rui o agli inserimenti di Zielinski e Elmas. All’andata Djidji ha fatto una grande partita, ma ha un po’ di problemi e forse domani non ci sarà. Con Kvara ti fai il segno della croce e speri non sia in giornata”.
Sulla statistica che lo vede sempre sconfitto contro Spalletti:
“Non mi disturba, anzi stravedo per Spalletti. Altri hanno il nome ma non sono allenatori, sono gestori; lui è un allenatore di calcio. Sono invidioso delle sue conoscenze. È tosto, abbiamo anche litigato in passato, lui ha un carattere forte, ma le sue squadre sono belle da vedere”.
Su Rrahmani, Lanciato a Verona da Juric:
“Sono orgoglioso, sì, lo prendemmo dalla Dinamo Zagabria per pochi soldi. È come Buongiorno, è un ragazzo spettacolare. Il primo anno Rrahmani non giocava mai, ma lavorava come un pazzo e aspettava il suo momento, che poi è arrivato. È un ragazzo d’oro, gli voglio bene”.
Sull’approccio da avere:
“Quando hai tutto da guadagnare, hai anche tanto da perdere. Hai una grande occasione, di giocare con il cuore libero, ma non è vero che non abbiamo niente da perdere. Cosa dico cinque minuti prima ai giocatori? Non parlo io, parlano loro”.
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