Si scrive Juan Jesus, si legge jolly. Elemento prezioso per la Roma di Eusebio Di Francesco, per duttilità e abilità nell’interpretare più ruoli, tra gli undici protagonisti dell’impresa firmata contro il Barcellona: intervistato da Sky Sport, in vista della sfida di sabato alla SPAL post successo contro il Genoa, il difensore brasiliano ha parlato così anche della semifinale incombente contro il Liverpool, in un sogno destinato a continuare almeno per ancora due gare.
“Sulla gara contro il Genoa ha ragione il mister, ci siamo complicati la vita da soli: sembrava fosse una partita chiusa, abbiamo un po’ mollato anche se poi abbiamo creato tre o quattro occasioni per chiuderla. Abbiamo sofferto insieme, sapendo gestire la gara dopo aver subito il gol, ma spero non succeda più: abbiamo riaperto la gara per un calo di concentrazione” – spiega Juan Jesus, passando poi per la semifinale di Champions contro il Liverpool. “E’ una semifinale importantissima, sia per la storia della Roma che per ogni giocatore che c’è in questa rosa: abbiamo fatto tantissima strada e del nostro meglio per arrivare a questa semifinale, non è successo per caso e che siamo stati paracadutati lì. Abbiamo fatto grandi prestazioni contro grandi squadre, arrivando in semifinale con il Liverpool: sarà una bellissima gara”.
Dal sostegno dei tifosi alla partita del “Mazza” contro la SPAL: “Sono importanti, perchè il sostegno del tifoso è una cosa bellissima: abbiamo visto ciò che è successo contro il Barça e cosa possano darci. Dobbiamo fare in modo di portarli al nostro fianco perchè sono una spinta in più, mi chiedono i biglietti anche sui social, ma non ne ho più: ma anche senza biglietto so che saranno lì a sostenerci. La SPAL? E’ una grande squadra, chiunque vada lì a Ferrara va in grande difficoltà: giocano bene, i loro tifosi spingono forte ma dobbiamo fare la nostra partita. Dobbiamo sempre fare punti perchè Lazio e Inter non mollano e dobbiamo restare lì, non possiamo mollare per il terzo posto”.
Chiusura sulla sua abilità nell’interpretare più ruoli e nel giocare in più moduli: “Giocare a 3 e a 4? Cerco sempre di fare il mio meglio, ho giocato anche terzino sinistro: do il 100% per giocare con la squadra, ho compagni che mi aiutano tantissimo nel mio compito e non è un caso, mi alleno con grandi giocatori e il mister ci dà una grande mano. Il merito è del gruppo, non mio, mi sono fatto trovare pronto per ogni opportunità”.
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