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Josefa Idem: «Io, tedesca orgogliosa di vincere con l’Italia del calcio»

«Esiste solo il tricolore, tifo Pirlo e ammiro Prandelli»

È nata a Goch, in Renania, ma ha passaporto e cuore italiani. «Dall’88, quando ho scelto il nostro Paese». Josefa Idem, campionessa di canoa che ha vinto 43 medaglie nella sua carriera (le prime tre con i colori della Germania), alla vigilia dell’ottava Olimpiade («Nessuna donna ne ha fatte tante nella storia: sono orgogliosa»), è una ”ex” tedesca. Vive in Italia e vince per l’Italia.

Si è mai pentita della scelta fatta ventiquattro anni fa?
«Mai, neanche per un momento. Dei tedeschi ho la determinazione, tutto il resto l’ho trovato in Italia, anche come donna, e sono riuscita a dare il meglio di me».
Inutile chiederle per chi tifa.
«Inutile. Per gli azzurri, ovvio. Ho 47 anni e da quando ne avevo 24 vivo in Italia: metà della mia vita. Conosco i calciatori italiani, non quelli tedeschi. Giusto qualche nome: Lahm, Schweinsteiger, Ozil, mi fermo qui».
E dei suoi colleghi azzurri quali ammira?
«Non tifo per i bad boy, quelli sregolati anche se geniali. Da sempre ho simpatia per Del Piero, che abbina qualità tecniche e umane. Ma non è agli Europei. Di questa Nazionale mi colpisce Pirlo. Serio, equilibrato, bravissimo. Domenica sera, con quel cucchiaio all’Inghilterra, ha dato la carica ai compagni nel delicato momento dei rigori: un esempio positivo».
Suo marito, Giancarlo Guerrini, è anche il suo allenatore. Che ne pensa del tecnico dell’Italia?
«Prandelli ha grandi doti e le hanno confermate le prestazioni di Cassano e Balotelli agli Europei: si sono messi al servizio dei compagni, merito del ct, che sa sfruttare nel modo migliore la loro genialità».
Germania e Italia, due modi differenti di interpretare lo sport. 
«Prandelli ha ricordato che in Germania vi sono tanti centri di formazione sportiva e una perfetta macchina organizzativa. Io credo che la macchina del calcio funzioni bene anche in Italia, dove c’è il valore aggiunto rappresentato dalla creatività».
Buona partita e auguri per Londra: faccia di nuovo suonare l’Inno di Mameli.
«Sono in ritiro in Val Senales per prepararmi bene. Ci sarà una concorrenza forte alle Olimpiadi, tante le nuove rivali per il podio. Agli Europei non è andata granchè bene, però ai Giochi sarà un’altra cosa perché il lavoro in montagna mi ha sempre aiutato nelle gare».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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