Josè Alberti, agente e grande esperto di mercato sudamericano, ha parlato attraverso il microfono di TMW Radio. Cosa ne pensa di Santiago Ascacibar dell’Estudiantes? “E’ un buon calciatore, un mediano. Sta facendo bene in Argentina, è stato convocato anche nella nazionale olimpica. Il problema è che i sudamericani devono avere tempo a disposizione per ambientarsi, possono arrivare da noi e non riuscire a esprimersi fin da suito. Non conosco la squadra che lo tratta, ho parlato con suo padre qualche mese fa e mi disse che il suo sogno era quello di arrivare in Europa. Questi calciatori, nel corso del primo anno in Europa, arrivano a guadagnare 400mila o 500mila euro, poi i soldi si moltiplicano a dismisura. Dybala all’inizio della sua avventura in Italia non giocava mai, poi s’è ambientato. Stessa cosa per Pastore. Ma bisogna conoscere il calciatore che si va ad acquistare. Tutti i calciatori argentini, tranne qualche eccezione come Passarella o Sivori, il primo anno in Italia hanno avuto problemi. Come, ad esempio, Lavezzi oppure Pastore”.Paragone con Diego Simeone? “Il Cholo ha avuto problemi ad adattarsi in Italia, poi ha grande carattere ed è riuscito a imporsi. Passarella riuscì ad adattarsi in poco tempo. Ma questi ragazzi hanno problemi, i brasiliani hanno grossi problemi ad adattarsi agli allenamenti italiani. Ha qualità importanti. Ma in Italia è diverso. Si inserisce bene, ma è giovane. Se arriva in Italia, viene inserito nella formazione Primavera e non è bello”. Chi è pronto per il salto in Europa? “Non ce ne sono, tutti i sudamericani hanno bisogno di tempo. Come lo hanno avuto anche Dybala e Lamela, che in Argentina erano fenomeni ma hanno trovato difficoltà in Italia nei primi 6-7 mesi. Aguero a 16 anni aveva già giocato 100 gare con l’Independiente, come Tevez. Ma era un’altra generazione, adesso Play Station, telefonini e pettinature hanno cambiato tutto”. Alberti ha poi parlato di altri talenti. “Al Napoli avevo segnalato Dybala, Lamela, Lavezzi, Zarate. Hanno avuto difficoltà in Italia nei primi mesi, ma il club azzurro storce il naso se segnali Dybala e Lamela che giocavano in Serie B argentina. Ma le doti erano già note. Tevez? L’abbiamo segnalato da giovane a una squadra italiana, il Boca Juniors lo prese a 14 anni. Non posso dire a quale squadra segnalai l’apache. Poi lo dirò, altrimenti nasce una querelle. In Argentina non dovrebbero andare i ds che non hanno mai giocato a calcio. Ma ex calciatori come Bruscolotti, oppure in Brasile c’è Careca. Lui segnalò Neymar a 16 anni, che a dieci anni era già un fenomeno. Gli dissero di no, perchè il calciatore era alto 165 cm. Ma i direttori sportivi, che non hanno mai giocato, dicono che gli serve un terzino in grado di correre sulla fascia e di crossare al centro colpendo la palla in un certo modo. Inutile parlare con certa gente che non ha mai giocato a calcio”, le sue parole.
Fonte: Tmw Radio
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