Dice di essere pronto, prontissimo a vestire la maglia della Nazionale azzurra se solo Cesare Prandelli, ieri in tribuna, lo chiamasse. L’ennesimo oriundo. Certo è un peccato che proprio davanti al ct dell’Italia Jorginho non abbia giocato la sua partita migliore da quando a gennaio ha lasciato Verona per trasferirsi a Napoli: «Lo ammetto, sono molto deluso per la mia prestazione: ero molto appesantito e neppure io so quanti passaggi ho sbagliato. Ma di certo ne ho sbagliati tanti. Per fortuna ci ha pensato Gonzalo a togliere le castagne del fuoco. Magari non saranno tre punti meritati ma li abbiamo conquistati stringendo i denti e lottando fino alla fine».
Un altro successo sul filo di lana. Come contro la Roma otto giorni fa. «Abbiamo di bello che non molliamo mai, magari sembra che stiamo soffrendo ma poi siamo capaci di colpire alla prima disattenzione dei nostri avversari. Il Torino è una bella squadra, gioca con Ventura da diversi anni e si vede che si conoscono a memoria. Ci hanno messo in difficoltà». Non si dà un voto sufficiente. Ma lo dà al resto della squadra: «È la seconda vittoria consecutiva, noi dobbiamo continuare a credere nel secondo posto perché mancano ancora dieci giornate alla fine e può succedere davvero qualsiasi cosa. La Roma può fare qualche passo falso e noi dobbiamo approfittarne».
Dice di essersi meravigliato anche lui alla lettura della formazione del Toro. «Certo vedere Cerci e Immobile in panchina mi ha fatto un bell’effetto… ma devo ammettere che chi è andato in campo lo ha fatto con lo spirito giusto. I granata ci hanno messo alle corde e se sono fuori dalla lotta per la salvezza un motivo ci sarà: sono proprio una squadra bella da vedere».
I complimenti agli avversari, Jorginho li fa forse per nascondere i difettucci del suo Napoli. «Difetti non certo caratteriali: siamo stati molto abili a vincere una gara difficile. Dicevano che era in crisi perché aveva perso le ultime tre gare, ma non era vero: siamo stati baciati dalla fortuna in occasione dei due pali. Ma altre volte in questa stagione non lo siamo stati».
Ora c’è il Porto. Che Jorginho guarderà dalla tribuna, visto che è stato escluso dalla lista per l’Europa per consentire l’innesto di qualche difensore in più. «Un peccato non esserci. Ma rispetto la scelta di Benitez. Magari ci sarò il prossimo anno in Champions».
Fonte: Il Mattino.
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