La sfida di Coppa come una vera e propria investitura. Le parole e i complimenti di Benitez proiettano Jorginho nel futuro azzurro. «Ora abbiamo maggiore equilibrio a centrocampo» ha ammesso Rafa. La storia del centrocampista arrivato dal Verona somiglia molto a quella di Ciccio Romano, l’ultimo vero, grande regista del Napoli. Stesso ruolo, arrivati a campionato iniziato, contro la Roma la consacrazione per entrambi: Ciccio Romano oggi fa il procuratore sportivo.
«Jorginho il mio erede? Era ora dopo oltre 25 anni. Sì, forse il Napoli ha trovato l’elemento giusto per il suo centrocampo, è perfetto per il gioco di Benitez. Ho seguito spesso da vicino Jorginho nella passata stagione, possiede piedi buoni e un’ottima visione di gioco, è stato un vero affare per il club e per la società».
Potrà cambiare il volto del Napoli come accadde ai suoi tempi?
«Certo, questa cosa si sta già verificando e le partite contro Milan e Roma ne sono la prova più evidente. Si è imposto subito per carattere e classe assumendosi tutti quei compiti che un ruolo delicato come il suo impongono. È sufficiente vedere quanto sia migliorato il rendimento di Inler: avendo Jorginho al proprio fianco, lo svizzero ha meno responsabilità nella costruzione della manovra».
La caratteristica tecnica migliore del brasiliano?
«Credo sia la capacità di verticalizzate l’azione. “Vede” la giocata in avanti e non solo quella orizzontale».
Con Inler forma la coppia perfetta?
«È molto bene assortita ma questo non significa che i due siano intoccabili. Sono curioso di vedere quali scelte farà l’allenatore adesso che rientra a tempo pieno Behrami: l’abbondanza non deve rappresentare un problema ma solo una più ampia facoltà di scelta. Perché in squadra c’è anche uno che si chiama Dzemaili».
Con le caratteristiche di Jorginho, si potrebbe cambiare modulo?
«Sì, Benitez potrà proporre sia un centrocampo a due che a tre».
Se anche Jorginho vincesse in azzurro quello che ha vinto lei…
«Questo è il mio miglior augurio. Il Napoli si è ripreso bene dopo le bastonate di Bergamo, dimostrando forza tecnica e morale. Ora bisogna sfruttare la scia e non mollarla: è quello che fanno solo le grandi squadre».
Fonte: Il Mattino
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