Un gol. Cavani è dietro di lui di un gol soltanto. Presto, forse prestissimo, El Matador lo raggiungerà a quota 52 e poi partirà alla caccia di Vinicio e di Canè. Ma Hasse Jeppson non se ne fa una pena. Anzi, ride divertito. Anche compiaciuto.
«Vai Matador, raggiungimi e superami in fretta. E poi fa ancora tanti gol per il nostro Napoli. Portalo in alto in Italia e anche in Europa»,
dice con quel suo tratto di voce sempre sereno, pacato, perbene, anche se oggi appena appena affaticato.
«Sa com’è: è passato qualche anno da quando anch’io facevo gol con quella maglia addosso».
Già. Jeppson, svedese, classe 1925, a Napoli ci arrivò nel ’52. In quel suo primo Napoli c’erano Casari e Delfrati, Viney, Amadei e anche il Petisso. Poi fece coppia – e che coppia! – con Vinicio.
«Mi sono divertito. A Napoli ci sono stato veramente bene. Ho ancora amici, gente che mi vuole bene. E il Napoli lo seguo. Però devo essere sincero: l’altra sera la partita con l’Inter non l’ho vista. Ma i due gol, quelli, sì, li ho visti il giorno dopo. Però non sapevo che come bomber Cavani già fosse alle mie spalle».
Gli piace, Cavani. Jeppson l’apprezza molto.
«E’ bravo. Bravissimo. Se rivedo in lui qualcosa di me quand’ero al Napoli? Non ci ho mai pensato. Però anch’io correvo molto per il campo. E di testa me la cavavo bene. Ma erano altri tempi. Quello era un altro calcio», racconta. Un calcio che si scandalizzò quando, sessant’anni fa, il Napoli ingaggiò quel biondo svedesone pagando 75 milioni all’Atalanta e 30 a lui. Fu così che Jeppson fu battezzato “Mister 105” e, subito dopo, ribattezzato “Banco ‘e Napule”.
«Questo Napoli mi piace, mi diverte. Dopo i danni del fallimento è stato fatto un gran bel lavoro di ricostruzione. Presto arriveranno i frutti. Presto quando? Beh, dopo aver battuto l’Inter, il Napoli può davvero sperare di arrivare in fondo alla coppa Italia. Sì, potrebbe vincerla. Magari proprio con i gol del suo centravanti. Sa che cos’ha Cavani che mi colpisce molto? Ha eleganza. Sì, lui tratta il pallone sempre con eleganza. E’ bello a vedersi anche per questo».
Cinquantuno gol El Matador, cinquantadue il vecchio “Banco ‘e Napule”. Jeppson sa di Cavani; Cavani, invece, probabilmente sa niente del campione di tant’anni fa. Però, chissà, qualcosa potrebbe avvicinarli. E se El Matador gli regalasse la “maglia del sorpasso”? Cinquantatré gol per lui e la sua numero sette a Jeppson, scalzato da quel nono posto della classifica dei bomber napoletani d’ogni tempo. Sarebbe una sorpresa per il vecchio Hasse. Senza dubbio una magnifica sorpresa. E anche un ideale passaggio di testimone tra il campione di ieri e quello d’oggi.
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