Dopo gli insulti, i colpi proibiti e le accuse incrociate al termine di Cile-Uruguay, con tanto di denunce alla Conmebol, adesso spuntano anche pesanti provocazioni, ben più volgari dell’ormai famoso “dedo” con cui Jara ha fatto infuriare Cavani. A causare l’ira e la conseguente espulsione del “Matador”, infatti, non sarebbe stato solo il tocco malizioso del difensore cileno. A scatenare tutto, in realtà, sarebbe stata una frase sussurrata all’orecchio di Cavani, provocato per l’arresto del padre dopo il tragico incidente stradale causato la notte precedente. “Sei nervoso perché sai che tuo padre marcirà in carcere per 20 anni”, è quanto avrebbe detto Jara a Cavani prima di toccarlo tra le natiche. A riferirlo è stato Mario Rebello, assistente del ct uruguaiano Oscar Tabarez, che ha denunciato la volgare provocazione ai microfoni di Radio Oriental. Rebello ha poi aggiunto che verrà tutto inserito nel dossier che la federazione sta preparando per la Conmebol dopo la denuncia presentata contro il Cile.
LA CONMEBOL — “E’ inaudito che in campo accadano certe cose, gli arbitri sono lì proprio per evitare certe aggressioni”, ha sbottato Rebello. “Ma fortunatamente ci sono le telecamere e sarà possibile stabilire cosa è realmente accaduto”. Nel frattempo, dopo la denuncia della federazione cilena contro sette giocatori uruguaiani per presunti insulti e la controdenuncia di parte celeste per le provocazioni di Jara, la Conmebol ha rotto gli indugi decidendo di agire d’ufficio. La federazione sudamericana ha fatto sapere che la decisione riguardante il difensore cileno verrà presa prima della semifinale che la Roja disputerà contro il Perù. Le accuse contro i giocatori uruguaiani, invece, verranno esaminate al termine della Copa America. In entrambi i casi – ha reso noto l’ufficio stampa della Conmebol – le eventuali sanzioni avranno effetto durante le eliminatorie mondiali.
Fonte: Gazzetta.it
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