Juventus-Napoli un record l’ha già segnato: è la partita più lunga dell’anno. È cominciata domenica 7 ottobre, si giocherà sabato 20, ma nel frattempo non c’è stato un giorno (ma potrei dire un’ora) in cui la Grande Sfida “da scudetto” non sia stata evocata per pronostici, sensazioni, scommesse. E polemiche. Ci ha pensato la Nazionale ad agitare le acque, talvolta con argomenti sui quali preferirei sorvolare: sono un tifoso degli Azzurri d’Italia e credo che la convocazione sia sempre un onore. L’intreccio degli eventi è stato tale che oggi – associandoci un attimo alle debordanti esternazioni degli interessati – vien da chiedersi se lo stop (probabile) a Buffon sia per il Napoli un vantaggio o uno svantaggio, visto che contro la Danimarca, domani sera, potrebbe giocare De Sanctis al posto del superguardiano sottoponendosi – dice qualche malpensante – al rischio d’incidente o a un affaticamento. Io credo che il portiere del Napoli sarebbe orgoglioso di diventare titolare e che Buffon per lasciargli il posto dovrebbe esser proprio infortunato. Vogliamo lasciar perdere la Nazionale e le sue pieghe amare? Vogliamo semplicemente pensare alla partitissima ammettendo che se si arruolano campioni questi dovranno obbedire alla chiamata delle rispettive Nazionali? La Juve, per tradizione, li consegna quasi tutti all’Italia, il Napoli li manda in giro per il mondo; e in questo momento – mentre Mazzarri è “aiutato” dal rientro anticipato di Pandev – l’unica preoccupazione viene da Cavani, generosamente impegnato ad aiutare l’Uruguay e tuttavia appena ferito dall’Argentina che ha esibito un Messi spettacoloso (due gol) e un Matador disarmato: gli infortuni tecnici della Celeste potranno pesare psicologicamente su Cavani? Non credo: il fenomeno del Napoli non è agonisticamente parlando un cuore tenero, non l’ho mai visto stanco, semmai smarrito in quella serataccia di Eindhoven che è meglio dimenticare. Piuttosto, in quella “classica” fra Argentina e Uruguay (giocata a Mendoza nel bollente stadio dedicato alle Malvinas Argentinas in odio alle britanniche Falkland) c’è stata una dedica speciale di Messi che ha attribuito a Pirlo la paternità di una speciale punizione “rasoterra”. Già, Pirlo. Mentre continuo a sostenere la maggior forza del Napoli in fase offensiva, non posso negare il vantaggio che ha la Juve a centrocampo grazie al Maestro che il Milan le ha regalato. Tema della Grande Sfida: Mazzarri lo farà marcare spietatamente a uomo o ne affiderà il controllo a Aronica, Campagnaro, Behrami o Gamberini? Dopo aver visto a Londra Oscar, il talentuoso giovane brasiliano del Chelsea, fermare Pirlo e segnare due gol alla Juve, ho l’idea fissa che il neobarbuto genio del pallone debba essere attentamente controllato: è pericoloso da fermo, spettacoloso in movimento, sono curioso di sapere – e di vedere – come saprà neutralizzarlo Mazzarri. Uno che va a Torino per vincere, la partita l’ha già preparata fino al minimo dettaglio, addirittura con esagerata dedizione: questo è Walter il Magnifico.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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