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Italo Cucci: “La spietatezza dei grandi”

E’ questo il Napoli che può soddisfare qualsiasi ambizione, anche la più alta. E innominabile. Un Napoli prudente, cinico, spietato e sempre illuminatissimo da Hamsik anche se dall’altra parte c’era Ciro, “nu piezz’è core”. Strategia del miglior Mazzarri, per nulla afflitto da nostalgie marassiane. Anche troppo incazzevole, visto ch’è finito fuori campo anzitempo, ma Villareal insegna che forse c’era anche qualcosa di studiato, in quell’attacco a Tagliavento. L’arbitro – dicono i sampdoriani, feriti per la prima volta – ha visto dentro il fallo di Gastaldello su Hamsik e invece era fuori: per me il rigore c’era e anzi m’aspettavo interventi severi anche per i durissimi interventi su Behrami e Maggio, gomitata in faccia e mazzata sul ginocchio: Ciro Cuore Napoletano ha esibito contro il “suo” Napoli la Samp più energica, dura e scorretta. Vedete quanti scherzi combina la nostalgia del primo amore? Pesava, su Sampdoria-Napoli, la bastonatura inflitta dalla Juve alla Roma; ripeto: non gol, bastonate inflitte a una squadra ma indirizzate all’eterno nemico rispuntato all’improvviso dalle rive dell’Amarissimo. Dico di Zeman, lamentoso più d’una prèfica, magico meno di Otelma. Ma il Fronte Qualunquistico Nazionale s’è subito agitato: e adesso vediamo il Napoli cosa fa a Genova!!! Capito? Nessuno a sottolineare che la Roma era stata liquidata in diciannove minuti, con facilità irrisoria, come se sulla panca giallorossa ci fosse ancora Luis Enrique che almeno era un signore; nessuno a far notare che la Sampdoria era imbattuta e con un ruolino di marcia di tutto rispetto: vittoria a San Siro sul Milan, facile successo su Siena e Pescara, dura lotta con il Torino e la Roma, sicchè sarebbe stato delittuoso se Mazzarri l’avesse affrontata “a testa alta”, “col petto in fuori”, “all’arma bianca” e altre cazziatelle del dizionario dell’Uomo Qualunque. Saggia decisione derivante da antica cultura: vediamo cosa fanno loro, aspettiamoli, avanti Savoia! Visto s’è visto: botte da orbi e una voglia matta dei blucerchiati di chiudere con un pari senza gol nè gioco; al Napoli poteva anche star bene, tipo la Juve a Firenze che s’è accontentata appena ha sentito odore di bruciato, e di Jovetic; ma la squadra, trascinata da un clamoroso Campagnaro (anch’egli privo di nostalgie), non gliel’ha data su, ha aspettato paziente il momento giusto e dopo un’oretta ha punito gli avversari con un contropiede classico, veloce e spiazzante, realizzato dal solito Fiat Lux Hamsik, detto anche Marek Luccica. Un gioco. Un bel risultato che vale il primo posto in classifica, l’apologia di Cavani e mi permette di sostenere senza rossori il duello fra Napoli e Juve che si vedranno fra un paio di turni e allora ci sarà da ridere o da piangere per tutti.

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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