E’ proprio Pasqua. Pasqua di rinascita dopo una drammatica via crucis che si è snodata fra il cielo e la terra, fra gli aerei e l’infuocato campo del Toro scatenato. Dzemaili, Dzemaili, Dzemaili, eppoi il mostro, il Matador che pareva condannato all’immobilità per le sue sfiancanti trasferte e invece s’è rivelato più forte e decisivo che mai. Cinque a tre al Toro, sul suo campo, dopo averlo subito e aver temuto il sorpasso del Milan. Una partita drammatica, emozionante, splendida, da ricordare come evento esemplare di una stagione che meriterebbe un finale tricolore. Questo e il Napoli, amici miei, il Napoli che ho sempre creduto degno dello scudetto e che nel momento più difficile – dopo le spaventate descrizioni di Mazzarri – sembrava destinato a,soccombere davanti al miglior Toro della stagione. Ma il Matador lo ha prima ferito eppoi matato. Mai metafora fu più significativa, raramente s’è potuto raccontare una partita diventata corrida – eppur corretta nonostante l’arbitraggio – con una sequenza insolita di affondo e di gol. Nove minuti forse irripetibili, dal 70’ a l 79’, quando Jonathas ha realizzato il rigore del 2-2, Meggiorini ci ha messo la palla velenosa del 3-2, Dzemaili ha firmato il 3 a 3 realizzando una tripletta e Cavani, che prima aveva causato il rigore, realizzare il 4-3 annunciando il trionfo del napoli esploso di lì a poco, al 90’, con il suo novantasettesimo gol azzurro, il ventiduesimo della stagione. Un Napoli da scudetto che oggi cerca disperatamente almeno il secondo posto da Champions sicura avendo pagato a caro prezzo alcune distrazioni in questa seconda parte della stagione. Così si gioca quando oltre al valore dei singoli – il tanto contestato Dzemaili promosso sul campo eroe della serata – si esibisce la Squadra, quel gruppo di ragazzi che ormai da tre stagioni sono protagonisti di una epopea pallonara costruita con lavoro e abnegazione e oggi degni di un ritorno trionfale fra il popolo del San Paolo che li ha sempre sostenuti e che ha il diritto di far festa senza nulla concedere, almeno in queste ore, ai rimpianti. Verrà l’ora delle analisi fredde e impietose, rivedremo gli errori, le leggerezze che hanno probabilmente impedito di tenere il passo di una Juve impietosa anche ieri capace di metter sotto l’Inter senza darsi pensiero per il Bayern che è alle porte. Ma questa Pasqua sarà ricordata come una delle giornate radiose di un Napoli capace di superare paure e disagi. Mazzarri, a questo punto, può serenamente chiedere a De Laurentiis di fargli firmare il nuovo contratto: Una squadra così non può trovarla altrove, una squadra così merita un’altra stagione di successi e un Cavani felice di continuare a portare la maglia azzurra che gli ha dato gloria e ricchezza. Non c’è offerta che tenga. Questo è il Real Napoli.
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