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Italo Cucci :”Era ora caro Pandev”

Devo farmi tappeto e chiedere a Pandev di passeggiare sulle mie stanche ossa? Io sono – credo di essere – un critico perbene, a volte duro: ma davanti ai fatti che mi contraddicono non mi nascondo e allora dico “bravo Pandev”. Ma aggiungo – mi consenta – : era ora. Davanti alla Juve, un altro giocatore, un altro uomo, e quel gol “alla Cavani”, destro morbido e pulito e netto, e quell’altro da fine giocoliere a fare tris! Perfetto. Chapeau. E un sospetto: sarà che un ex nerazzurro ancora non napoletanizzato del tutto appena vede Juve si eccita e colpisce? Ipotesi non peregrina. Ma adesso non smetta, il Macedone, e si faccia amico intimo dei tre tenori: perché sappiano – e non e poco – che quando gli tocca saltare il turno c’è chi li sostituisce degnamente. Ho dedicato l’ouverture a Pandev perché ha rappresentato la novità assoluta; e perché mi è parso vedere – dopo il suo gol – Mazzarri gioire con rabbia e dire (labiale permettendo) che lui in Pandev ci aveva creduto; alla faccia di…(resto non traducibile). Davanti alla necessità vera (non al turnover preventivo) Walter ha trovato l’uomo giusto. Applausi. E tuttavia è giusto dire che per il lussuoso recupero con la Juve (martedì grasso) per lunga pezza il migliore è stato Marekiaro, il più operoso – come sempre – Lavezzi: assente Cavani (che sfiga, e dicevano che il Napoli avrebbe tratto vantaggio dal rinvio della partita) Mazzarri ha infoltito il centrocampo, ponendolo più a protezione della difesa che a supporto degli attaccanti, molto mobili e autonomi nel cercare il gol come nel coprire. Ma non è bastato e la Juve prima massacrata ha saputo esibire il carattere impostole da Antonio Il Cinico, ha scatenato non solo Pepe, ormai abituato al gol, ma il peone Estigarribia e il buon Matri per troppo tempo mal servito. La Juve ha prima pagato la scelta di Pirlo, mandato in campo da Conte nonostante un infortunio ne limitasse l’azione fisica e tattica. Mentre Mazzarri ha rinunciato senza fare una piega (amarezza sì, ovvia) ai portenti di Cavani felicemente tornato al gol, Conte non è riuscito a rinunciare al suo mago, al Benedetto Pirlo che gli ha confezionato la Juve che l’urlato juventino voleva. La magía, a quel punto, è stata tutta di Mazzarri, colui che ha resuscitato Pandev. Il gol di Hamsik ha cancellato la discussa scelta di Tagliavento di far ripetere il rigore che Marekiaro aveva messo bellamente alle spalle di Buffon, scelta corretta se tutti gli arbitri fossero fiscali come lui; ma ho anche la sensazione che l’arbitro abbia rammentato il gol segnato da Campagnaro all’Inter intercettando la respinta di Julio Cesar su tiro di Hamsik che andava ripetuto. Vabbè, è andata cosi, la partitissima, più utile alla Juve prima in testa ma anche il Napoli può pensare a rientrare nel giro tricolore abbandonato con eccessiva leggerezza: orgoglioso dei gol fatti, farà tuttavia bene a pensare a quelli subìti. Bisogna pensare positivo. De Sanctis ancora una volta ottimo. Applaudito anche da Buffon. Bentornato a Fuorigrotta, Napoli. Oje vita, oje vita mia…

Fonte: Il Roma.net

La Redazione

M.V.

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