Il peggior Napoli mai visto si è esibito in una partitaccia senza intensità soffrendo contro una modesta Atalanta che, realizzato un gol a sorpresa con Carmona al 19’, lo ha difeso tentando soltanto qualche sortita in contropiede portando tuttavia pericolo in un’area azzurra costantemente in allarme. Dice bene Pesaola che ci vorrebbe un gran difensore, là dietro, chè gli scudetti si vincono con una forte difesa; ma vale anche il parere diMazzarri che a Capodanno vorrebbe una punta nuova per un Napoli che, se resta orfano di Cavani, mostra di non saper fare tesoro delle voglie di Insigne e Vargas, ieri sera apparsi una riedizione di antiche Bande Bassotti. Così come è apparso inutile, per la terza partita consecutiva, Pandev, stanco, stanchissimo come buona parte della squadra, spesso in movimento al piccolo trotto e con passaggetti stanchi e imprecisi. Solo Hamsik è sempre vivo e mi confermo nell’opinione di vederlo in un ruolo più avanzato. Così, quando aveva la possibilità di tenere quasi il passo della Juve positiva per la quarantanovesima volta, il Napoli ha invece fatto un altro passo indietro facendosi superare in classifica dall’Inter che – come avevo precisato in settimana – cresce a vista d’occhio e si permette una lussuosa vittoria sulla Sampdoria dopo avere incassato un gol all’avvio. È il campionato dell’intensità che nasce da schieramenti di centrocampo fluidi e potenti, protettivi e creativi, mentre il Napoli stenta con Behrami, vede senza brio il subentrante Dzemaili e perde in ghirigori inutili l’Inler leonino che aveva appena trovato col Chievo. Un Napoli stanco, questo è certo, privo del nerbo antico: inutile il folle turnover in Ucraina, inutile la vampata d’orgoglio contro un Chievo disarmato, il male di questo Napoli non è – a mio avviso – nelle gambe ma nella testa: l’unico lucido è Hamsik, gli altri sono sciolti o, come Insigne, dolorosamente impegnato a cercare il gol personale che – a onor del vero – sfiora come al 51’, quando ne ha fallito uno facilissimo oltrettutto irritando Pandev che s’aspettava l’assist; Vargas, più tardi, lo ha imitato, come Maggio, come Hamsik ai quali bisogna ricordare che coi “quasi gol” si finisce per perdere anche contro avversari modesti. Mi sbaglierò, ma il Napoli aveva un calendario favorevole ma adesso rischia di farsi male anche con il Torino. I fuochi si sono spenti, potrà riaccenderli solo Cavani, quando tornerà, ma il futuro sembra compromesso, salvo saper approfittare del prossimo big match fra Juve e Inter se mai fermerà una delle due contendenti. Palla Mazzarri.
Fonte: Il Roma
La Redazione
M.V.
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