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Italo Cucci: “Caro Walter, non cambiare”

Dopo la emozionante battaglia di San Siro che lascia il verdetto Champions all’ultima partita, i problemi del campionato sono in gran parte risolti: il Siena e il Palermo hanno raggiunto il Pescara in B, la Fiorentina  gaudiosa marca stretto il Milan ansioso dopo aver sofferto con la Roma, sperando di soffiargli il posto prestigioso in Europa. Ne resta un altro insoluto: trovar casa a Mazzarri. A Roma, a Milano o è ora di rinnovare il contratto d’affitto a Napoli? So che a lui il Walter delle Panchine dà fastidio e confesso che non piace neppure a me, la ripetizione di interrogativi  senza risposte tradisce il peggior difetto di un giornalista: essere disinformato. Ma Mazzarri fa da mesi il misterioso/dispettoso, non lo apri neppure con l’apriscatole di Beppe Grillo, pur di non far conoscere le sue preferenze s’era addirittura inventato l’anno sabbatico, come Guardiola; e allora dobbiamo per forza fantasticare con il suo destino che riguarda ben tre squadre – Napoli, Inter e Roma – anzi quattro, perché nel giro dei panchinari insieme a Mazzarri, Andreazzoli e Stramaccioni ci sta anche l’Allegri del Milan; anzi cinque/sei/sette perché qualcuno dovrebbe pur prendere  il posto di Walter, e si dice Pioli, Pellegrini, Heynckes (personalmente propenderei per il tedesco, un grande fin dai tempi del Borussia Moenchengladbach, altro che Guardiola). Già che ci sono, provo a dar consigli a Mazzarri che sicuramente può farne a meno perché – come si dice – sa sbagliare da solo. Innanzitutto, gli suggerisco di restare a Napoli, dove il suo “sì” – graditissimo a tutti, esclusi pochi “sapientoni” – spingerebbe  De Laurentiis a fare un mercato pregiato; secondariamente, gli sconsiglierei la Roma, primo perché lui non  è abituato a convivere con giocatori come Totti che bene o male comandano lo spogliatoio e la piazza, poi perché la piazza medesima è praticamente ingovernabile e al primo insuccesso invocherebbe il mitico Andreazzoli confermato in società; infine, se proprio vuole nuova vita, nuovi traguardi più ambiziosi, non gli resta che dare retta al dirigente nerazzurro Fassone che un anno fa era al Napoli e che se riuscisse a portare Mazzarri alla corte di Moratti mostrerebbe finalmente (detto con simpatia) di contare qualcosa, risolvendo insieme all’imbarazzante caos tecnico/tattico anche il problema dei tanti infortuni (preparazione ad hoc e staff medico magico) e del miglior impiego dell’allievo Cassano. Mi dicono che potrebbe interessarsi a Mazzarri anche Berlusconi, ma non ci credo: se non ha apprezzato fino in fondo il servizievole Sacchi, il berlusconissimo Capello, l’ordinato rivoluzionario Zaccheroni e il benefico Ancelotti che al massimo lo contestava alzando un sopracciglio, come immaginare che possa convivere con un toscano di San Vincenzo, un tosto di Maremma al cui cospetto i livornesi come Allegri sono mammole?

Fonte: Il Roma

La Redazione

M.V.

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