Tre a zero a tavolino a favore dell’Italia, due partite a porte chiuse per la Serbia di cui una con la condizionale; e una partita da disputare a porte chiuse anche per l’Italia ma con la sospensione condizionale della pena. È questa la decisione della Disciplinare Uefa dopo la sospensione a Genova di Italia-Serbia e le violenze degli ultrà di Belgrado. Stamattina, dopo più di quattro ore di riunione, sono uscite le delegazioni delle due nazionali, ascoltate dalla commissione prima di decidere. Le sanzioni con condizionale, nell’ordinamento sportivo, diventano effettive solo nel caso di ripetersi dei fatti.
MULTE – La Disciplinare ha anche inflitto alla Federcalcio serba 120mila euro di multa e il divieto di acquisto di biglietti per i suoi tifosi per le trasferte all’estero. Multa anche all’Italia di 100mila euro. La sospensione condizionale della pena di giocare una partita a porte chiuse vale sia per la Serbia sia per l’Italia due anni: diventerà cioè effettiva se nell’arco di questo periodo si ripeteranno episodi di violenza. Ora l’Italia ha tre giorni di tempo per valutare se ricorrere contro la decisione e ulteriori sei per presentare le controdeduzioni.
SERBIA-ITALIA – Si giocherà a porte aperte Serbia-Italia, ultima trasferta degli azzurri nel girone di qualificazione a Euro 2012, in programma il 7 ottobre 2011. È l’effetto della decisione della Disciplinare Uefa, che dopo le violenze degli ultrà di Belgrado a Genova ha inflitto due turni casalinghi a porte chiuse, di cui il secondo con la sospensione condizionale, alla Serbia, alleggerendo così la richiesta del procuratore Uefa di tre turni senza pubblico. Con l’attuale decisione della Disciplinare, la Serbia giocherà senza il suo pubblico la partita interna con l’Irlanda del Nord il 25 marzo 2011 e sarà sotto osservazione per il match con le Far Oer del 6 settembre dello stesso anno.
VALENTINI: AMPIE SPIEGAZIONI – «Abbiamo dato ampie spiegazioni sulla situazione», ha dichiarato il direttore generale della Figc Antonello Valentini parlando con i giornalisti a Nyon in attesa della decisione della Disciplinare Uefa sugli incidenti di Italia-Serbia a Genova. «La scelta effettuata, cioè di non intervenire direttamente nella stadio, è stata quella del ‘best effort’, ossia del male minore. Intervenendo, si rischiava una catastrofe».
CLASSIFICA – Alla luce delle decisioni dell’Uefa, l’Italia è prima nel girone con 10 punti in 4 partite, seguita dalla Slovenia a 7 punti, l’Estonia a 6, Irlanda del Nord a 5 (con tre partite), la Serbia a 4 e le Far Oer a 1 (5 partite). Il 25 marzo prossimo impegno degli azzurri in Slovenia.
LA REDAZIONE
Fonte: Corriere dello Sport
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