Sarà un Mondiale per giovani, abbiamo detto. L’orientamento di Prandelli è chiaro da un anno, da quando è tornato dal Brasile dopo la Confederations Cup. Prima della finale del terzo posto, vinta ai rigori contro l’Uruguay, aveva perso per strada Balotelli, Abate (rientrati in Italia), poi Pirlo, Barzagli e Marchisio. De Rossi e Chiellini giocarono solo perché non se ne poteva fare a meno, ma erano a pezzi. Con l’Uruguay era la quinta partita in 14 giorni. Se al Mondiale arriveremo alla quinta gara (che coincide con i quarti di finale), avremo più tempo per recuperare perché si giocheranno in 20 giorni, ma quell’esperienza alla Confederations sarà decisiva al momento delle scelte.
PER ORA, NO AGLI OVER 35 – Lunedì 14 e martedì 15 aprile Prandelli chiamerà a Coverciano un gruppo di 40 giocatori per uno stage fisico-sanitario. Non ci saranno allenamenti, ma solo test per controllare e valutare le condizioni fisiche e atletiche di quei giocatori ancora in corsa per il Mondiale. In questo gruppo non ci saranno gli over 35, non ci saranno Totti, Toni, né Di Natale. Solo un azzurro supererà la soglia dei 35, ma è il capitano e, fra l’altro, è anche il più forte portiere italiano da anni e forse anche per i prossimi anni, Gigi Buffon. Poi ce ne sarà un altro che farà 35 anni a maggio, Andrea Pirlo. Ci sarà probabilmente il trentaduenne Antonio Cassano, insieme ai suoi coetanei Thiago Motta e Gilardino. La Juve giocherà lunedì 14 il posticipo contro l’Udinese e il gruppo dei bianconeri andrà a Coverciano il giorno dopo.
UN INDIZIO – Se Totti e i suoi colleghi più anziani non saranno chiamati per i test di metà aprile significa che le possibilità di una loro convocazione in Brasile sono poche. La prima scelta di Prandelli è un indizio chiaro, anche se non una bocciatura a priori. Ed è un indizio di tipo…atletico: punta sulla freschezza. Ma il campionato non è ancora finito, mancano 7 partite, la Roma ha accorciato d’improvviso sulla Juve e se accorcerà ancora, se Totti la guiderà alla sua maniera in un finale infuocato, non si può escludere il suo ritorno in Nazionale. Non c’è preclusione da parte di Prandelli, non ci sono mai state nei quattro anni della sua gestione, come dimostra la possibile convocazione di Cassano per il Mondiale. In questa stagione è stato fra i migliori attaccanti della Serie A e nonostante alcuni suoi comportamenti non proprio graditi al ct e al gruppo azzurro, Cassano può davvero tornare in Nazionale per il suo primo Mondiale. Del resto, i dati a disposizione dello staff tecnico azzurro dicono che Antonio, come condizione, sta meglio di due anni fa, alla vigilia dell’Europeo.
DIPENDE DA ROSSI – A Prandelli è piaciuta la partita di Insigne contro la Juve, ma anche l’esterno napoletano deve dare seguito a questo suo momento di brillantezza, visto che per tutta la stagione non ha entusiasmato (anche perché ha avuto poco spazio). Stanno prendendo sempre più forza le candidature di Immobile e Destro, sarà sicuro di un posto Balotelli, ma per definire il gruppo degli attaccanti il ct deve capire come sta davvero Giuseppe Rossi. Montella lo vorrebbe con sé per Bologna-Fiorentina, in calendario il 26 aprile, per averlo in campo nella finale di Coppa Italia del 3 maggio. Ma dopo quella finale resteranno appena 3 partite di campionato, non un tempo adeguato per ritrovare la condizione ideale. Se Prandelli lo convoca per il Mondiale, dovrà aspettarlo. Ecco perché Cassano e Rossi, la nostra coppia d’attacco durante la qualificazione a Euro 2012, rischia di andare in concorrenza: tutt’e due sarebbero una sostituzione pressochè sicura durante il Mondiale e in quelle condizioni climatiche Prandelli rischierà solo per uno dei due.
Fonte: Corriere dello Sport
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