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Italia, parla Ventura: “Iniziato un percorso di crescita per il futuro”

"Sono consapevole delle difficoltà e impregnato di entusiasmo"

«Sicuramente non sono cambiato da quando guido la Nazionale, sono un allenatore consapevole delle difficoltà, ma impregnato di entusiasmo. Abbiamo iniziato un percorso importante, non solo per qualificarsi ai Mondiali, ma per creare i presupposti perché i Mondiali diventino importanti». Lo ha detto Giampiero Ventura a a Sky sport 24. «Quando sei dall’altra parte scopri che ci sono situazioni non facili per motivi di tempo – ha aggiunto –. Sugli stage ho visto grande entusiasmo, ne faremo altri tre-quattro».

EUROPEI? OTTIMI, MA NON STRAORDINARI – «Non si tratta di fantasmi. Chiunque fosse arrivato dopo un ottimo Europeo, ma non straordinario perché non hai vinto, avrebbe dovuto scontrarsi con la figura che c’era prima e che aveva fatto un ottimo lavoro. Era normale che succedesse, non era normale invece che ogni domanda iniziava con il solito “Conte diceva…”. I paragoni non sono mai simpatici ma nel calcio ci stanno, però in quel caso ho detto basta perche non si faceva altro che parlare di questo e poi la cosa che mi ha reso perplesso è che si paragonasse la qualificazione dell’Europeo, figlia di 40 giorni di preparazione, alle qualificazioni Mondiali, dove si lavora solo due-tre giorni insieme».

SULLA PRESENZA DI BUFFON«Buffon vuole giocare il mondiale, ma sa che deve arrivare in condizione se vuole essere presente».

FACCIO ANCHE IL LAVORO DI LIPPI«La qualificazione al Mondiale? Se avessi avuto dubbi o incertezze non avrei nemmeno accettato l’incarico. Sono soddisfatto di quanto fatto finora. E ancora più giovane è la squadra andata in campo contro la Germania, non dimentichiamo che l’ultima amichevole contro i tedeschi era finita 4-1 per loro. A Milano abbiamo concesso niente. Credo che ogni allenatore debba essere se stesso, io ho questo legame indiretto con Conte, che risale dai tempi di Bari: c’è un filo conduttore. Che mi stia seguendo Abramovich…..? Se l’allenatore non ha idee proprie, e non trasmette concretezza di idee, viene scoperto dopo cinque minuti– ha aggiunto Ventura. Io credo che la figura e il lavoro che deve essere fatto bisognava farlo; nel momento in cui non è arrivato Lippi, mi sono accollato oneri e onori. Sono andato a parlare con gli allenatori, ma anche con Galliani per ore. Ho assunto indirettamente il lavoro che avrebbe dovuto fare Lippi. E’ una cosa gratificante ma, negli ultimi quattro mesi, sono rimasto a casa solo per quattro giorni. Il risultato quello di avere smosso le acque e di avere trasmesso entusiasmo ai giovani. Speriamo che il percorso vada a buon fine e se ne parli in futuro».

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