In conferenza stampa ha parlato cosi il centrocampista della Nazione Matteo Pessina. Ecco le parole riportate da Tmw:
“Ero partito come ventisettesimo, non ci pensavo però più di tanto. Mi sono sentito parte di questo gruppo, sempre. Sono rimasto qui anche i primi giorni, il mister mi aveva chiesto la cortesia di restare e di vedere come andavano le cose. Poi si è infortunato Stefano (Sensi, ndr) e sono rientrato in lista. Mi sono sempre sentito parte del gruppo dalla prima convocazione, è la cosa bella di questo gruppo: Mancini ci fa sentire tutti importanti”.
Sul diario di viaggio “Mi piace portare all’esterno quel che facciamo a Coverciano, penso sia bello per i tifosi vedere e sentire quel che proviamo dopo le partite”.
Sull’Italia che si inginocchierà col Belgio “Non ne avevamo parlato col Galles, ci hanno colto alla sprovvista. Ora la pensiamo tutti uguale ed è questo il nostro punto di vista”.
L’Italia favorita? “Solo gli altri se ne sono resi conto ora, noi l’abbiamo sempre pensato. Siamo forti, abbiamo giovani, esperienza, abbiamo fatto una striscia di vittorie importantissime. Se gli altri se ne sono resi conto sono contento ma l’ho sempre pensato: non lo diciamo mai, anche tra di noi. Non parliamo della finale nel gruppo, ci concentriamo gara dopo gara”.
Sull’Italia degli studenti universitari “L’ho sempre pensato: ho avuto la fortuna di avere dei genitori che hanno sempre creduto in questo, nello studio, come i nonni. E’ sempre venuto prima lo studio del calcio: ho sempre visto la partita così: il premio dopo aver studiato e me lo sono portato avanti. E’ bellissimo viverlo non come un lavoro, il calcio, ma come una cosa di cui gioisco e che mi diverte. Credo che la cosa che il calciatore debba far solo quello sia abbattuta: siamo ragazzi intelligenti, siamo bravi ragazzi con altre passioni, altri hobby, con la mente aperta”.
Sui momenti più difficili della carriera “La mia famiglia è stata la mia fortuna. Mi ritengo fortunato. Mi hanno tenuto coi piedi per terra, da quando ero bambino. Cerco di sentirli spesso, mi faccio dare consigli e i loro sono i più importanti. I momenti difficili ci sono stati: in C non giocavo, è stato difficile, ho anche pensato di smettere ma sono andato avanti perché amo giocare a calcio e voglio farlo per tutta la vita”.
Sulle richieste di Mancini “Sa che siamo forti, ci chiede tranquillità. Se tiriamo fuori le nostre caratteristiche sa che possiamo fare grandi partite. Ci dice di stare sereni. Prima dell’Austria ci ha detto ‘divertitevi ma con la tensione giusta’, ed è quel che fa di una grande sfida una partita memorabile. Dopo, si son dette tante cose: dopo la vittoria, entusiasmo da parte di tutti per il percorso che stiamo facendo, per quel che facciamo vedere agli italiani e per la passione che portiamo nelle case degli italiani. Ed è questa la cosa più bella, far vedere il nostro gruppo, farci voler bene da tutti. E poi si spera di andare più avanti possibile”.
Sul Belgio: “Con l’Austria è stato difficile. Loro sono fisici, atleticamente preparati. Dopo 50 partite in questa stagione, si arriva così e il caldo non aiuta: loro hanno mantenuto anche la loro forza, la parte atletica. Poi però abbiamo saputo imporre il nostro gioco. Col Belgio sarà difficile ancora di più: non tanto per la fisicità ma per la loro qualità, hanno giocatori fortissimi. Se vogliamo arrivare in fondo dobbiamo incontrare le più forti e ora ci sono solo le più forti”.
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