Roberto Mancini, ct dell’Italia, ha rilasciato alcune dichiarazioni in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Ecco quanto riportato da IamNaples.it:
“Se mi manca la Serie A nel giorno del sorteggio dei calendari? Perché mai? La Nazionale resta un punto di arrivo per qualunque allenatore. Così come lo è indossare la maglia azzurra per i giocatori. Poi c’è chi preferisce avere un rapporto quotidiano con la squadra e magari non si sente portato per fare il selezionatore. La mia una scelta del cuore? Anche, mi sentivo pronto per una esperienza così importante. Abbiamo iniziato un percorso: speriamo di riportare l’Italia tra le protagoniste del calcio internazionale. Che segnale è l’arrivo in A di Cristiano Ronaldo? Ottimo, per la Juve e il movimento. Dai campioni s’impara sempre e i nostri giovani, che sono già nel giro della Nazionale, possono solo migliorarsi avendo la possibilità di affrontarlo. Insomma, uno come lui è una benedizione per la A. E spero sia il primo di una lunga serie. Sono i calciatori mediocri presi all’estero che non vanno bene, non i fuoriclasse”
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