Roberto Mancini, commissario tecnico dell’Italia, ha parlato alla vigilia della partita con la Germania in conferenza stampa:
“La vittoria dell’Europeo fa parte di quelle magie che fanno parte di quei tornei lì, ora dobbiamo ripartire e tornare a quella magia”.
Per Flick potrai riportare l’Italia al successo con la fiducia. Tu la senti?
“Io la sento e non ho mai avuto questo tipo di problema. Nel calcio però quando vinci tutti sono con te, quando perdi quasi tutti contro. E’ così”.
Ti preoccupano queste gare di Nations League? Preoccupato da quanto visto con l’Argentina?
“Contro l’Argentina abbiamo pagato la perdita di giocatori, uno dopo l’altro. Noi non eravamo un gruppo così enorme e gli infortuni ci hanno condizionato: l’Argentina stava meglio di noi, avevano giocatori più freschi e forse è la prima gara in tre anni e mezzo dove troviamo una squadra che ci ha messo sotto, anche se abbiamo commesso due errori sui gol nel primo tempo. Ci vuole tempo, non ci inventiamo i giocatori e sappiamo che ci sarà da soffrire abbastanza”.
C’è un tuo appiglio razionale circa il ripescaggio al Mondiale?
“Io ho detto che se ci dovessero ripescare andiamo… Ma non so le motivazioni, non ho parlato di possibilità. Sono cose che si sono viste poche volte, ma io ho solo detto che se ci ripescano ci andiamo. Se ci ripescano, per un motivo che non so quale sia, ho detto che ci andiamo visto che siamo la migliore squadra del Ranking tra le non qualificate”.
Dobbiamo aspettarci una squadra totalmente cambiata? Cambierai 10 su 10?
“Sì, anche 20 su 20 giocatori. Molti sono andati via, anche fisicamente avevano bisogno di recuperare e non erano nelle condizioni di giocare quattro partite. Avrei creato loro anche dei problemi per settembre, hanno bisogno di recuperare, hanno dato troppo in questi due anni e meritavano un po’ di recupero fisico”.
Hanno sorpreso Zaccagni e Lazzari che ieri hanno lasciato il ritiro
“Anche a me, mi sembrava stessero bene ma loro mi hanno detto ieri di avere problemi e li abbiamo mandati a casa”.
Come affronti questi cambiamenti e la Nations League?
“Affrontiamo le due squadre più forti del momento, Germania e Inghilterra. Sono davvero tra le migliori: hanno grandi giocatori e noi cambiando molto ci prendiamo tanti rischi. Sono partite che, dovessero andare bene a livello di gioco, potrebbe essere un buon inizio”.
Per te la Germania cosa rappresenta?
“Per me Italia-Germania è la sfida del 1982, ero ragazzo e nella lista dei 40 che potevano andare al Mondiale, nonostante io fossi così giovane. Poi è chiaro c’è stata quella del 2006, ma per me come età il ricordo è quello”.
Quattro anni fai hai ricostruito anche con scelte sorprendenti, ora a cosa ti affiderai?
“Adesso abbiamo chiamato quelli che anche fisicamente ci stanno, diversi di loro giocano in Serie A da tempo, qualcuno no, ma sono nella condizione di poter giocare queste gare. Il filo conduttore è lo stesso: cercare giocatori con qualità, velocità, che non saranno come Verratti e Jorginho che giocavano in certe squadre e quindi ci vorrà un po’ più di tempo. Se riuscissimo a dare dei minuti a questi ragazzi che non hanno mai giocato in nazionale, e a vederli integrati bene, sarebbe meglio. Poi a marzo magari ritroviamo anche qualcuno di quelli che oggi non è disponibile”.
Hai parlato del problema del gol. Ti preoccupa la prospettiva?
“Questo ci preoccupa, certo che ci preoccupa. Nel calcio per vincere devi fare gol e devi trovare attaccanti che in questo momento in Italia non ci sono. Se gli unici due sono ancora Belotti e Immobile, e l’unico che ha fatto gol in Serie A è Scamacca e non ha una gara a livello internazionale, ci preoccupa. La spera è che chi è in B possa arrivare in Serie A velocemente, giocare e fare gol. La nostra speranza è questa”.
Che Germania si aspetta domani?
“La cosa più importante sarà difendere bene e attaccare meglio. Affrontiamo una delle squadre più forti, con Brasile, Argentina, Francia… E’ tecnica, velocissima quando contrattacca, viene a fare pressing. Completa e matura al 100%, sarà tra le favorite per la vittoria del Mondiale in Qatar. Noi dobbiamo difendere tutti insieme e attaccare e pressare come fatto per tre anni e mezzo. Lo abbiamo fatto per tre anni e mezzo con giocatori che non sembravano in grado di poterlo fare, eppure l’hanno fatto”.
Da domani inizia un nuovo ciclo? O da settembre?
“No, no. La ripartenza è da adesso: ciò non vuol dire che ci oggi non c’è non ci sarà in futuro, anzi. Però il nuovo ciclo riparte da domani”.
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