Roberto Mancini, commissario tecnico dell’Italia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Bosnia:
“La speranza è ripartire come abbiamo finito dieci mesi fa e che la gente continui a seguirci. Finora la nostra Nazionale ha fatto bene ma ha ancora margini di miglioramento sotto ogni punto di vista, tecnico e tattico, e ogni giorno lavoriamo per crescere“.
Che partita si aspetta dopo quella di Zelica?
“Non sarà sicuramente come la partita di Zelica ma forse assomiglierà di più a quella di Torino, anche se non hanno Pjanic, che per loro è molto importante. Quindi penso che oltre che essere la prima partita dopo tanti mesi, la prima partita che si giocherà in una situazione più difficile, troveremo delle difficoltà però dipenderà anche da noi e da quel che riusciremo a fare dopo tanto tempo“.
Jorginho come sta?
“Sta abbastanza bene, si è allenato due volte con noi, ma vediamo domani“.
L’alternanza tra Belotti e Immobile continuerà fino all’Europeo?
“Ci aspetta un anno ancora più faticoso di quello passato, i giocatori avranno tante partite in poco tempo, l’importante è avere elementi intercambiabili dello stesso livello. Belotti e Immobile sono due certezze per noi, ma le porte della Nazionale sono aperte per tutti, anche per chi adesso non c’è. Il gruppo è per lo più formato, non ci discosteremo troppo in vista degli Europei, ma qualcuno potrebbe rientrare e li valuteremo in questi mesi. Manca un anno, non è detto che chi è fuori non possa rientrare nel gruppo. Abbiamo con noi Caputo che ha fatto benissimo e spero possa rimanere, si meritava questa convocazione“.
Il centravanti italiano è una figura di cui si sono perse le tracce, i giovani devono emigrare per andare a giocare:
“Non è più come dieci o quindici anni fa, quando di attaccanti forti ce n’erano molti. Oggi ci sono tanti attaccanti stranieri da noi, ma è anche vero che il nostro centravanti ha segnato più di tutti in Europa. Siamo contenti dei giocatori che abbiamo, se abbiamo vinto 11 partite di seguito vuol dire che loro hanno fatto bene“.
La Nations League ha un ruolo importante in ottica Ranking.
“E’ una competizione cui teniamo molto. Da quando abbiamo preso la squadra abbiamo recuperato 12 posizioni, dobbiamo restare fra le prime 10 evitando rischi nella compilazione dei gironi del Mondiale. La Nations League è importante anche perché le fasi finali si disputeranno in Italia“.
Dove può crescere la squadra in queste partite?
“Rispetto a domani qualcosa cambieremo per la successiva trasferta in Olanda, ho trovato i ragazzi abbastanza bene ma un conto è allenarsi, un conto è giocare. Qualcuno si è allenato poco, altri sono arrivati dalle vacanze. Punteremo su chi ha la condizione fisica più brillante e comunque quasi tutti giocheranno almeno una delle prossime due gare. I giovani? Mi sembra che stiano diventando più grandi, oltre a Kean e Zaniolo abbiamo i ragazzi che hanno fatto bene in stagione come Locatelli, Bastoni, Luca Pellegrini“.
Come sarà giocare senza pubblico?
“Sicuramente proverò un po’ di tristezza. Mi è già capitato qualche volta quando c’erano delle squalifiche, però una volta ogni tanto. Giocare con continuità negli stadi vuoti non è molto piacevole. Le partite negli stadi chiusi al pubblico non mi piacciono perché credo che nello sport, in generale, non solo nel calcio, i ragazzi, i giocatori vadano in campo per lo spettacolo, per la gente e far divertire i tifosi. Mi sembra che siamo arrivati al momento in cui si possa fare qualcosa di più, spero si possa veramente tornare a vedere un po’ di persone allo stadio per farle divertire“.
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