Uno dei punti cardine dell’Italia di Mancini che venerdì si prepara ad affrontare il Belgio primo nel ranking per i quarti di finale di Euro 2020 è Jorginho. Il regista sta disputando un’ottima competizione dopo aver vinto la Champions League con il Chelsea e vuole continuare a stupire: “Mancini crede in noi e avvertiamo fiducia – ha commentato da Coverciano -. Ci fa sentire forti”. Da Pallone d’Oro: “Non ci penso, meglio le vittorie di squadra”.
Il premio individuale, per il regista della Nazionale, sarebbe solo una conseguenza di quanto fatto in campo: “La mia priorità è pensare al gruppo e gioire insieme a compagni e amici, è più bello che farlo da solo per un premio”. Il tabellone ora mette di fronte il Belgio agli Azzurri: “Li dobbiamo rispettare, sono primi nel ranking, ma tutte le squadre hanno punti deboli e fossi l’allenatore andrei a cercarli per evitare i loro punti di forza. Non possiamo sbagliare in questa competizione, ne siamo consapevoli e l’errore sarebbe pensare di aver già fatto qualcosa di grande. Dobbiamo lavorare ancora di più perché per grandi risultati servono grandi sacrifici. Stiamo stringendo i denti”.
Di fronte, dovesse recuperare dall’infortunio, si ritroverà Kevin De Bruyne affrontato tante volte in Premier e anche nella finale di Champions League: “Il ct non mi ha chiesto consigli a riguardo, è lui il tecnico. Non so se sia una bella cosa affrontarlo spesso – ha commentato Jorginho -, fa la differenza e ha un’intelligenza calcistica di altissimo livello. Difficile fermarlo, bisogna limitarlo tra le linee e limitare i suoi cross. Non gli va dato tempo di girarsi e ragionare, altrimenti diventa davvero pericoloso”.
Euro 2020 ha già salutato diverse big: “In questo calcio non esistono sorprese, le partite non sono mai facili tra organizzazione e fisicità. Speriamo di essere noi una sorpresa, continuiamo a crederci per vedere dove arriviamo. Sicuramente il nostro gruppo ha fame di vittoria, ma lascio ai media decidere chi è favorito e chi no…”.
Anche contro il Belgio, Mancini schiererà il doppio playmaker con Verratti favorito su Locatelli: “Manuel ha caratteristiche simili, entrambi mi aiutano nella costruzione e mi stanno vicino per eludere la pressione. Poi sta all’allenatore capire le caratteristiche a disposizione e chiedere di giocare in un certo modo per sfruttarle”.
L’appuntamento è quindi alla Fussball Arena di Monaco di Baviera dove l’inno cantato dagli azzurri ha fatto il giro del mondo per passione e trasporto: “In quel momento ho tanti pensieri, ricordo il percorso che ho fatto. Mi viene naturale cantarlo e farlo in quel modo. Rappresentare l’Italia è qualcosa di grande e lo sento dentro”.
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