A Kiev cambiano gli stereotipi calcistici: l’Inghilterra fa l’Italia vecchio stile, l’Italia si traveste da Spagna odierna, e nei 120’ ha la meglio il difensivismo britannico. Tantissimo possesso palla per gli Azzurri, catenaccio assoluto per gli inglesi, che rinunciano a giocare e puntano fin dall’inizio a bloccare la partita. L’Italia, la migliore vista fin qui come gioco, domina in lungo e in largo ma – a prescindere dall’esito finale – ha la pecca di non saper chiudere la gara: si corre un grosso rischio, ma la beffa incredibile non arriva e il dischetto fa giustizia. Grazie a un cucchiaio portentoso di Pirlo nel momento-clou, l’inerzia dei rigori cambia dopo l’errore iniziale di Montolivo, e l’Inghilterra sbaglia due tiri di seguito con Young e Cole, il secondo fermato da un grande Buffon. Diamanti mette il sigillo e l’Italia, pur acciaccata e stanca e con due giorni in meno di riposo, raggiunge la Germania in semifinale.
Ecco le pagelle di IamNaples.it per Italia-Inghilterra:
ITALIA:
Buffon 7,5 – al 5’ è decisivo il suo riflesso su Johnson, il resto della gara è ordinaria amministrazione. Ma ai calci di rigore mette a caratteri cubitali la sua firma, parando il tiro di Ashley Cole nel momento più importante della sequenza.
Balzaretti 6 – attentissimo su Milner, in alcuni momenti sembra farsi travolgere dall’esplosività del rivale. Ma la sua è una prestazione generosa e positiva.
Bonucci 7 – è concentrato e puntuale, talvolta esce palla al piede con autorità: la sua miglior partita dell’Europeo.
Barzagli 7 – in assenza di Chiellini, guida la difesa, con personalità e classe, e insieme a Bonucci contiene perfettamente Rooney.
Abate 6,5 – ha Young dalla sua parte, riesce a tenerlo e non è certo facile. Nella ripresa cresce e alla copertura unisce un po’ di spinta, producendo cross interessanti. Dà tutto, fino ad uscire per crampi (91’ Maggio 6 – Ci mette freschezza e impegno, recupera e riparte, viene ripetutamente messo giù ma si becca lui una ammonizione dubbia).
De Rossi 6,5 – al 3’ tiro stupendo da fuori che si stampa sul palo; al 5’ troppo leggero in interdizione e solo per merito di Buffon Johnson non porta i suoi in vantaggio. Poi lotta e si batte, ma al 47’ spreca incredibilmente davanti alla porta, a conferma che quando la palla non vuole entrare, non entra. Esce un po’ malconcio (80’ Nocerino 6,5 – gran numero e tiro aereo alla fine dei tempi regolamentari, una prodezza di Johnson gli nega il gol. Calcia bene il suo rigore).
Montolivo 7 – molte finezze senza essere mai lezioso, anzi è sempre efficace; inventa ottimi filtranti per gli attaccanti ed è capace anche di andare al tiro. Svaria a destra, a sinistra, al centro; in attacco e in copertura: un uomo-ovunque, mezzo voto in meno per il rigore sbagliato, che per fortuna è stato ininfluente.
Pirlo 7 – alterna manovre geometriche a errori grossolani, e come contro l’Irlanda, da due palle perse da Andrea partono due azioni da gol avversarie. Come sempre, è illuminante con i lanci lunghi, su tutti quello che manda in porta (invano) Balotelli nel primo tempo. Il rigore è un capolavoro di classe e freddezza.
Marchisio 6,5 – la solita generosità, ma non sa solo correre e recuperare palloni: in costruzione è elegante e preciso. Ha una riserva di energie inesauribile.
Balotelli 5,5 – in 50’ ben quattro ghiottissime palle gol, ma tutte fallite. L’impegno non manca, con rabbia prova a tirare da fuori, senza fortuna. Ma una punta deve metterla dentro. Insacca il rigore con precisione.
Cassano 5 – nella prima mezzora sbaglia tutto quello che tocca: appoggi, assist, tiri. Poi cresce un po’, regolando la mira, ma nella ripresa si spegne totalmente, fino al cambio piuttosto tardivo (78’ Diamanti 7 – è un po’ confusionario ma corre tanto e ha piedi buoni; crea pericoli, ma non basta a sbloccare il risultato. Ha il merito di segnare il rigore conclusivo).
Prandelli 6,5 – vanno fatte due considerazioni: primo, l’Italia ha dominato la gara, con un centrocampo perfetto, e a tal scopo la soluzione Montolivo è risultata molto efficace, così come la difesa a quattro sembra ormai sincronizzata; secondo, proprio alla luce della netta prevalenza territoriale, è un grave demerito non aver saputo segnare nemmeno una rete. L’Italia nel primo tempo ha costruito almeno tre palle-gol nettissime, seguite da altre due nella ripresa. Vista la difficoltà realizzativa e la scarsa vena di Cassano, il cambio di quest’ultimo è arrivato troppo tardi. Osare un tantino in più sarebbe forse bastato a chiudere il conto entro i 90’. Ora sarà ancora più dura in semifinale: la Germania non solo è più forte, ma avrà due giorni di riposo in più e contro la Grecia ha fatto rifiatare due-tre titolari, mentre l’Italia porterà nelle gambe 120’ minuti intensissimi.
INGHILTERRA:
Hart 6 – nessun intervento degno di menzione, ai rigori prova a fare lo sbruffone e viene umiliato dal cucchiaio di Pirlo.
Johnson 6,5 – corre molto per tutta la gara. Nei primi minuti spreca da solo davanti a un reattivo Buffon, ma all’89’ è miracoloso su Nocerino.
Lescott 6,5 – sembra un po’ impaurito nel marcare Balotelli e qualche volta è indeciso, ma a conti fatti non si fa mai battere.
Terry 7 – il solito condottiero in difesa, è anche grazie a lui che il fortino inglese regge fino alla fine.
A. Cole 5 – non si vede molto in partita, e sbaglia il rigore decisivo.
Milner 6,5 – una forza della natura, non senza una buona tecnica: davvero un brutto cliente per Balzaretti. Al 60’ viene stranamente sostituito da Hodgson (Walcott 6 – si vede nelle rare fiammate dell’Inghilterra, che passano per i suoi velocissimi piedi).
Parker 6 – roccioso e concreto, fa la sua partita da interditore (93’ Henderson s.v.).
Gerrard 6,5 – in verità non fa una gara stratosferica, a dispetto delle lusinghe ricevute da De Rossi e Marchisio nel prepartita. Ma è comunque il perno del centrocampo inglese, tanto che Hodgson lo lascia in campo nonostante gli acciacchi rimediati nel corso del match. Eroico nel saper stringere i denti e tirare perfettamente il suo rigore.
Young 5 – è instancabile e corre molto sulla fascia, ma non incide e sbaglia il suo rigore sparando contro la traversa.
Welbeck 5,5 – ha falcate lunghe, e impensierisce spesso in pressing i portatori di palla italiani. In avanti, ha un’occasione e la fallisce goffamente. (60’ Carrol 6 – un bestione, corre e pressa, talvolta in modo troppo aggressivo e rude, ma è una spina nel fianco. Aiuta anche in difesa grazie alla sua stazza).
Rooney 5,5 – è lo spauracchio dell’Italia e viene sempre raddoppiato, così non riesce ad essere decisivo, sebbene faccia intravedere a sprazzi le sue note potenzialità. Ma tutti si aspettavano di più da lui: dai bookmakers, ai tifosi, agli avversari che lo temevano.
Hodgson 6 – il composto ed esperto tecnico sessantaquattrenne stasera si presenta in versione killer: ammazza da subito il gioco, mettendo in campo un catenaccio più spesso del previsto, con baricentro bassissimo e maglie serratissime. Punta tutto sul contropiede, ma i suoi vengono sistematicamente bloccati dagli ottimi interditori italiani. La strategia catenacciara si rivela fallimentare, perché la lotteria degli undici metri consegna il passaggio del turno alla squadra che lo ha meritato di più. Infatti, se la difesa inglese ha battuto l’attacco italiano, negli altri due reparti la prevalenza azzurra è stata schiacciante. E al termine dei giochi ha vinto il migliore.
Il tabellino della partita:
Italia (4-3-1-2): Buffon; Abate (dal 91′ Maggio), Barzagli, Bonucci, Balzaretti; De Rossi (dal 80′ Nocerino), Pirlo, Marchisio; Montolivo; Cassano (dal 78′ Diamanti), Balotelli. All.: Prandelli.
Inghilterra (4-4-2): Hart; Johnson, Terry, Lescott, Cole; Milner (dal 60′ Walcott), Gerrard, Parker (dal 94′ Henderson), Young; Wellbeck (dal 60′ Carroll), Rooney. All.: Hodgson.
Arbitro: Pedro Proenca (Portogallo)
Ammoniti: 82′ Barzagli (It), 93′ Maggio (It).
Sequenza dei rigori: Balotelli gol, Gerrard gol, Montolivo fuori, Rooney gol, Pirlo gol, Young traversa, Nocerino gol, Cole parato, Diamanti gol.
a cura di Lorenzo Licciardi
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