Un’Italia rivoluzionata «perché qui voglio far giocare chi è stato fuori venerdì scorso e vedere alcuni giocatori che per me possono avere delle prospettive». Cesare Prandelli presenta così l’amichevole benefica di stasera (20.45 italiane) contro Haiti nello stadio Sao Januario, quello del super-cattolico Vasco con la cappella di «Nostra Signora delle vittorie», in cui la Selecao pregò prima del Mondiale del ’58, al posto di una curva.
L’Italia applica quindi il turn-over, con un 4-3-3 imbottito di coloro che in teoria dovrebbero essere i rincalzi. Fuori Balotelli ed El Shaarawy, l’intero centrocampo (Pirlo dovrà rimandare l’appuntamento con la 100esima presenza in nazionale, a meno che non entri nel corso del match) e buona parte della difesa, oltre a quel Buffon che qui viene atteso come una sorta di Messia. Giocheranno i vari Giaccherini, Aquilani, Candreva, Gilardino, Diamanti e Cerci, che il ct ha fatto lavorare a lungo sul campo da riscaldamento attiguo allo stadio Havelange, chiuso per problemi strutturali, in un’atmosfera di tipica improvvisazione brasiliana (ma non certo per colpa della Figc) che dovrebbe cessare quando si comincerà a giocare sul serio.
A dare un pizzico di curiosità a questa sfida della nazionale che ritrova Haiti e fa ricordare ai tifosi più attempati la partita dei Mondiali del ’74 dei vari Sanon e Francillon che fecero tremare l’Italia di Valcareggi, c’è anche che per la prima volta in un match ufficiale della squadra azzurra ci sarà un assistente di linea donna, la 32enne carioca Lilian Fernandes Bruno, laureata in educazione fisica.
Ma come vede Prandelli la partita con Haiti e soprattutto questa Confederations Cup che vede l’Italia circondata qui in Brasile da molte attese? E Balotelli, che i carioca hanno già eletto loro beniamino, al punto da farlo già cimentare nel «futevolei», sulla spiaggia di fronte l’albergo degli azzurri, dove il milanista ha a lungo passeggiato con il compagno di squadra El Shaarawy?
«Questo è un appuntamento importante – risponde il ct – e una simulazione del Mondiale. Quindi è un’impresa impegnativa in cui ci deve accompagnare la voglia di sorprendere e andare oltre le difficoltà, perché tutte le competizioni sono importanti. Quanto a Balotelli, ripeto ciò che ho detto dopo Praga: non ci sono scusanti anche se un giocatore viene provocato: devi trovare dentro te stesso la forza di andare oltre e superare difficoltà e provocazioni». Stesso pensiero del vicepresidente federale Albertini: «A Praga Mario è caduto nella trappola dei falli, qui siamo fiduciosi che la cosa non si ripeterà. Balotelli deve capire che in ogni partita troverà avversari difficili che gli renderanno la vita dura, deve stare tranquillo e mettersi al servizio della squadra».
Intanto SuperMario, che ha twittato «Io amo il Brasile» sta fuori e Prandelli spiega che, in un certo senso è qui per prendere le misure per 2014. «Siamo qui con la voglia di fare partite importanti – spiega – perché solo con le prestazioni significative puoi crescere, attraverso il gioco e lo spirito di squadra. E poi fare bene qui ci può la giusta carica per cominciare una stagione, la prossima, che sarà molto importante». Con Haiti, che sabato scorso a Miami ha perso solo per 2-1 contro la Spagna «può essere un test importante – spiega Prandelli – perché siamo appena arrivati in Brasile ma vogliamo subito integrarci».
Se sarà così lo si comincerà a vedere stasera, ma il vero appuntamento è domenica al Maracanà contro il Messico. Per avviare le prove tecniche di Mondiale.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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