Sarà per quell’aria scanzonata, da eterno ragazzino; o magari perché lo chiamano (ancora) Batman; sarà per l’espressione giovanile, un Peter Pan; o magari perché ha ancora la tendenza a starsene tra i pali ma stavolta per osservare Luca; sarà perché nessuno vuol piegarsi al giudizio del tempo e dunque va benissimo osservarlo come in passato: però intanto è presidente, e già questo fa venire un po’ i brividi, perché ci sono ruoli che appartengono ad un’età non più contenuta, diciamo così. «Però è bello egualmente: perché sarò il presidente dell’Ischia e questa è la mia terra. Ed è gratificante farlo al fianco di amici che si sono impegnati per tenere vivo il calcio su questa isola meravigliosa: se ho accettato, l’ho fatto non solo per l’amore verso Ischia, ma anche per riconoscenza e sentimenti autentici nei confronti di Dino Celentano, di Lello Carlino e di Vicky Di Bello» . Presidente Tagliatalela, Pino Taglialatela, quello che appena vent’anni fa volava di qua e di là e parava rigori e seduceva con lo sguardo i centravanti: un predestinato, che s’è fermato soprattutto a Napoli, perché ognuno va dove lo porta il cuore. Tre volte in azzurro in carriera: 1986-88, uno scampolo di 90-91 e poi 1993-99. «E il Napoli magari ci potrà dare una mano. So che Celentano e Carlino hanno già preannunciato una visita a De Laurentiis e tra un po’ andremo a distrubare: noi abbiamo le idee chiare, sappiamo cosa e quanto costi un campionato professionistico ma siamo anche intenzionati a salvarci soffrendo poco. E allora puntiamo sui giovani e su chi, da svincolato, ha motivazioni nobili. Il Napoli può aiutare, eccome» .
TUTTOFARE. Un presidente come non lo avete mai visto, perché Pino Taglialatela ha deciso di metterci la faccia e anche le mani, vestendosi per l’anno che verrà da preparatore dei portieri. Una sorta di jolly, utile in campo e fuori per un’Ischia che riparte da Antonio Porta, il mago che nell’ultima stagione è riuscito nell’impresa di dare un senso alla stagione conquistando l’accesso a quella che un bel dì si chiamava la serie C; nell’ombra, come consulente, galleggerà Pino Iodice, un amico delle stagioni napoletane, perché alla fine è lì che si torna. «Porta è stato protagonista di un finale che ci ha regalato soddisfazioni, ha sempre lavorato – e bene – con i giovani e noi proveremo a misurarci con i migliori prodotti del nostro vivaio e con quelli che cercheremo in giro per l’Italia. Terremo un profilo basso, perché il momento è poco invitante dal punto di vista economico, ma contiamo sulle competenze, sulle conoscenze e sul senso di appartenenza. Questa maglia ha un valore simbolico, perché l’Ischia rappresenta un’oasi: non ci saranno follie, ma sana gestione».
AVANTI ADAGIO. La vita è adesso, su questo microcosmo baciato da Dio: ma il momento per le vacanze è per gli altri, per i turisti che arrivano da ogni angolo del Mondo; ora è il momento di «parare» questa responsabilità, che Taglialatela Pino, in origine portiere, ha scelto di caricarsi addosso. «E’ uno stimolo: io ci metto le conoscenze che ho con l’ambiente e soprattutto ciò che sento per Ischia. Non credete che possa bastare?».
Fonte: Corriere dello sport
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