Dalla colazione con Guillermo Coppola alla cena con il Cavaliere. Un’offensiva diplomatica e imprenditoriale a tutto campo, portata avanti anche strizzando l’occhio a investitori stranieri, con l’obiettivo di cedere il pacchetto azionario dell’Ischia Isolaverde. E garantire così al club un futuro sempre più ambizioso fra i professionisti del calcio. Anche se da tempo si definisce «ex presidente», Lello Carlino resta di fatto il deus ex machina della bella realtà sportiva che ha contribuito – con dedizione e cospicui investimenti – a riportare in auge. A Coppola che è stato il procuratore e manager di Diego Armando Maradona, nei giorni scorsi Carlino, ha affidato il compito di mediare l’avvicinamento di importanti investitori, anche stranieri. E chissà se Coppola non riuscirà ad interessare arabi o meglio ancora, russi. Il signor Carpisa-Yamamay non lascia nel frattempo niente di intentato. Punta decisamente in alto. Ed eccolo quindi, lunedì scorso ad Arcore, ospite a cena da Silvio Berlusconi.
L’ex presidente del Consiglio potrebbe diventare per l’isola il nuovo Angelo Rizzoli, che a Ischia costruì grandi alberghi e portò le grandi produzioni cinematografiche, ma anche squadroni come Inter e Milan a rigenerarsi in ritiro. Trattative in corso dunque. E Carlino si dice sicuro che a maggio l’Ischia farà parte della serie C unificata, e che ci sarà anche la tanto attesa svolta societaria. «Per me è stata una esperienza davvero esaltante, ma al tempo stesso anche sfibrante. Non avevo più tempo per la mia famiglia, ma anche – confessa Carlino – per seguire con la giusta carica di responsabilità e concentrazione l’attività di una azienda come la nostra che oramai è diventata un colosso internazionale».
Ecco spiegato, dunque, uno dei principali motivi per cui Carlino, nell’ottobre scorso si era allontanato dalla squadra. Non solo dunque «perché oramai non ero più in sintonia con uomini che pure ho avuto la colpa di piazzare io stesso ai posti di responsabilità della squadra e della società e che hanno attuato delle scelte che io avversavo».
Ma perché poi un imprenditore dovrebbe innamorarsi dell’idea di acquistare l’Ischia Calcio? «Premesso che continuerò ad essere lo sponsor della squadra e dell’isola che da sempre amo, ogni buon imprenditore capisce l’importanza del brand. Ischia, già di suo è un nome famoso nel mondo. Ho investito tempo e danaro. Però – è la conclusione – ho anche avuto degli indubbi vantaggi d’immagine».
Fonte: Il Mattino.
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