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Irlanda – Uruguay 2-3: c’è la firma di Cavani

Che sia l’azzurro del Napoli o il celeste dell’Uruguay, che sia il calore del San Paolo o la fredda Irlanda, segna sempre. Sempre lui, sempre Cavani. La mette dentro ovunque e comunque. Anche stasera nel match amichevole tra Irlanda e Uruguay c’è la sua firma d’autore. Ne avrebbe potuto fare un altro, ma non possiamo lamentarci. La forma fisica c’è, la voglia di vincere pure. Una buona fetta di secondo tempo è toccata invece all’altro azzurro impegnato, quel Gargano assente nell’ultimo match per problemi familiari. Buona anche la sua prova. Ma andiamo ad analizzare come si è sviluppato il match dell’Aviva Stadium di Dublino e come i giocatori napoletano hanno influiti sulle dinamiche di gioco

Partita che comincia subito con un Irlanda propositiva, ma insolitamente, per una squadra trapattoniana, sbilanciata. Infatti solo dopo due minuti offre la prima occasione di ripartenza all’Uruguay. Cavani però non riesce a stoppare nel modo migliore la sfera allungandosela troppo, sbagliando forse una delle poche cose di quest’incontro. Quella del Matador è una partita giocata, in questi primi scampoli, in maniera defilata. Il fulcro dell’attacco è infatti lasciato a Forlan, con Edinson e il palermitano Hernandez a svariare sugli esterni. I due non sono i soli “italiani” in campo. C’è infatti anche il portiere Muslera, il quale per poco non la combina grossa su di un tiro dal limite di Green, riuscendo, in una parata pallavolistica, a deviare in angolo.

Dopo questa occasione l’Irlanda però si spegne, comincia ad andare in difficoltà e commette ingenui falli a centrocampo. Proprio da una di queste punizione nasce il gol che sblocca la partita. Il traversone corto di Pereira si trasforma, grazie ad un rimpallo su Cavani, in una ghiotta occasione per Lugano che, non facendosi pregare, deposita alle spalle di Westwood.

Proprio ne momento in cui la celeste sembra essersi sbloccata arriva l’inatteso colpo di coda irlandese. Su un cross dalla trequarti desta sbuca tra le maglie delle difesa la testa di Shane Long per il gol del pari.

Ora l’inerzia sembra cambiata, l’Irlanda spinge come ad inizio match e l’Uruguay si trova in palese difficoltà. È infatti Pereira  a perdere ingenuamente una palla a centrocampo, consentendo all’Irlanda di liberare al tiro Green. Questa volta però Muslera è attento.

La reazione uruguaiana è affidata a Hernandez che semina tre giocatori prima di concludere insidiosamente a lato. È solo il preludio che il vento sta cambiando. Ora l’Uruguay riprende coraggio. Appena due minuti dopo è infatti è Pereira a prendere l’iniziativa. Ottimo stop, altrettanto il rientro sul sinistro. Si porta a spasso un paio di giocatori prima di vedere Cavani inserirsi ottimamente sulla sinistra. Il filtrante è preciso e al Matador non resta che, con un sinistro sul secondo palo, ristabilire i rapporti di forza in campo. Proprio il napoletano sembra ora il più propositivo in campo, riuscendo a sfruttare la velocità negli spazzi che gli irlandesi inevitabilmente gli concedono. Ancora lui al 37’ prova a ripetere la prodezza che gli riuscì in Napoli – Lecce, ma stavolta non ha fortuna. Fortuna e bravura che invece ha poco dopo Hernandez. C’è gloria anche per lui in questa serata. Il contropiede,  avviato dell’instancabile Pereira, è rifinito in modo magistrale dal giovane talento palermitano con un sinistro che per la terza volta costringe Westwood a raccogliere il pallone dalla rete.

Proprio nel momento magico della celeste l’arbitro decreta la fine del primo tempo. La ripresa appare subito di marca irlandese. Long, spina nel fianco per tutto il match, sfrutta le sue brevi linee incuneandosi in area. Il traversone basso provoca lo sciagurato intervento di Caceres su Keogh e Mc Geady. Rigore.

Dal dischetto Fahey beffa Muslera. 2-3.

Ora è l’irlanda a farla da padrona. L’Uruguay sembra in bambola. Lo stesso Cavani è costretto ad arretrare in difesa per dare una mano ai compagni in difficoltà.  Tabarez decide allora di correre ai ripari ed ecco che finalmente arriva il turno dell’altro napoletano Gargano, entrato al 63’ al posto di Rìos. Con l’ingresso del centrocampista partenopeo l’Uruguay ritrova equilibrio e riprende il controllo della gara. È ancora Cavani a salire alla ribalta. La sua presenza sul lato destro diventa un vero e proprio incubo per i difensori del Trap. È così che da una sua incursione nasce la più ghiotta occasione per i sudamericani in questa ripresa. Peccato solo che il Matador cerchi il pallonetto e l’unico risultato sia la prodezza di Westwood, che si ripete poco dopo sul  tap-in di Forlan. L’Irlanda a poco a poco scompare, imbrigliata  centrocampo dal buon lavoro di interdizione di Gargano. Ed è così che Hernandez avrebbe l’occasione per fare il quarto centro, ma da ottima posizione spara alto.

Ormai la girandola dei cambi spezza il ritmo della partita. L’Irlanda tenta sterili sortite offensive, pericolose più per le incertezze di Muslera che per altro, mentre l’Uruguay gestisce al meglio fino al fischio finale, senza spendere troppe energie. Il triplice fischio dopo 3’ di recupero decreta la fine di un match tirato, a tratti spettacolare, che ha vissuto di momenti alterni e che restituisce al Napoli un Gargano in forma, fattosi trovare pronto quando necessario, ed un Cavani sempre più decisivo, anche con la nazionale.

 

Giancarlo Di Stadio

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