ROMA – E bravo Rudi… «Napoli favorito, costruito per vincere lo scudetto, uno squadrone… Noi tenteremo di dar corpo ad una parola francese che mi piace: exploit». Quante belle bugie caro Rudi… Ne avevamo avuto il sentore nella conferenza stampa della vigilia. Troppo fumo negli occhi, troppi complimenti all’amico-rivale Benitez. Ma lo sguardo, quello teso di ieri sera all’Olimpico, teso anche dopo l’ennesimo trionfo a salutare in solitaria tutta la curva che lo ha chiamato, lo sguardo era quello di chi dentro stava studiando il modo di fare fil-otto e ci credeva eccome. Ferocemente. L’asticella si alzava ancora? Garcia aveva in testa come valicarla ancora una volta anche se stavolta, perchè il Napoli gli ha dato filo da torcere come nessuno, il colpo di reni è stato veramente necessario. Ma c’è stato, e fa 24. Stratosferico!
La tensione comincia a svanire pian piano alle prime dichiarazioni del post partita. «Sono felice della vittoria, ma può essere una vittoria di Pirro perchè abbiamo perso il capitano e Gervinho per infortuni muscolari. Non ci voleva. Spero che siano entrambi recuperabili per Udine. Ma sono felice, abbiamo vinto su due calci piazzati, e quando è dura come stasera la soluzione da fermo può essere decisiva. Come decisiva è stata la grande la parata di De Sanctis che ha cambiato la partita, Daniele lo ha aiutato e Morgan lo ha ringraziato. E’ un’immagine simbolica. In questa squadra tutti aiutano tutti a far bene. Sì, sono felice, la Roma di Totti ha raggiunto la Juve di Platini e sono contento di essere in questa bella storia. Il traguardo? L’avevo detto l’altro giorno. Contiamo di partecipare allo sprint finale, sempre con un occhio all’Europa, naturalmente».
Ma questa Roma non può più nascondersi…
«Diciamo che la macchina va bene, continuiamo ad avere benzina e troviamo i semafori tutti verdi. Ma voglio sottolineare di più la grande gioia che abbiamo dato ancora una volta ai nostri tifosi».
Stavolta la difesa è stata messa a dura prova, ma ancora una volta è riuscita a proteggere De Sanctis, che resta imbattuto da Parma.
«Siamo forti sul piano difensivo con il triangolo Benatia-Castan-De Rossi, ma sappiamo anche fare gol. Vorrei sottolineare che segnamo ininterrottamente dall’inizio del campionato e almeno due gol a partita».
Due reti del suo pupillo Pjanic, per il quale si è battuto in estate, nel senso che ha messo il veto sulla sua cessione.
«Miralem è uno dei nostri segreti, e avete visto come calcia? Un po’ alla Juninho Pernambucano, un po’ alla… Pjanic. Sapevo che con De Rossi e Strootman, Pjanic si sarebbe inserito bene. Il centrocampo è il cuore del mio gioco. Strootman era stanco ma ce l’ha messa tutta. Sono contento anche di chi è entrato a partita in corsa. Tutti si sono fatti trovare pronti a cominciare da Borriello per finire a Ljajic e Marquinho. Anche Dodò mi è piaciuto, non ha spinto molto ma è stato bravo nella fase difensiva dopo un avvio forse troppo sopra le righe».
Può essere un grande vantaggio l’assenza dalle coppe?
«Abbiamo più tempo, ma questa settimana non lo abbiamo avuto per gli impegni delle nazionali. Nel futuro spero sarà un vantaggio».
Nel secondo tempo si è avvertito un leggero calo?
«Nel primo tempo abbiamo fatto pressing alto e loro hanno avuto difficoltà a uscire con la palla, hanno giocato lungo. Nel secondo tempo, sull’1-0, ho detto ai miei di continuare a pressare alto ma dovevamo stare attenti a tenere le linee strette. Sappiamo che abbiamo attaccanti veloci, possono sfruttare la profondità. Ma non volevo che la squadra rimanesse troppo indietro come invece si è verificato a tratti».
Fonte: Corriere dello Sport
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