L’ippodromo di Agnano riaprirà sabato 28 settembre con il Freccia d’Europa che diventa una sorta di prova di preparazione del Gran premio Lotteria, fissato per il 13 ottobre. La conferma è arrivata ieri, giornata in cui è iniziata la procedura per il passaggio dell’ippodromo dal Patrimonio del Comune alla società “Ippodromi Partenopei srl”, la cordata di imprenditori napoletani che si è aggiudicata la gestione provvisoria di un anno. Una procedura che richiede almeno 48 ore di tempo, per la vastità dell’area e perchè la nuova società dovrà presentare una polizza assicurativa di 10 milioni di euro. Inoltre bisognerà che gli ex dipendenti di Agnano ratifichino gli accordi stipulati dai rappresentanti sindacali e dai consulenti del lavoro, quindi servirà la sigla della convenzione per l’organizzazione delle corse con il ministero delle Politiche Agricole.
Una corsa ad ostacoli, peraltro prevedibile in un’aggiudicazione così complessa, che dovrebbe concluderesi entro pochi giorni e che non sembra spaventare la “Ippodroni Agnano srl”, i cui soci hanno già perfezionato i piani di azione per rilanciare la struttura. Luca D’Angelo, per esempio, ha già pronta la bozza (da sottoporre all’approvazione del Mipaaf) delle corse del 28 settembre e del week-end del Lotteria. A proposito della corsa più famosa, si ritornerà alle tre batterie con finale e consolazione. Nello stesso promeriggio si disputerà il “Città di Napoli” per i tre anni anche con la formula delle batterie, mentre nel giorno della vigilia ci sarà il “Regione Campania” per i quattro anni. Non solo corse. Michele Giugliano, patron di Mimì alla Ferrovia, si è assicurato la partnership di importanti marchi campani (acque minerali, caffè, vino) che nei giorni di Gran premio allestiranno spazi espositivi all’interno della struttura.
C’è dunque gran fermento di iniziative tra i soci, anche se l’aggiudicazione provvisoria richiederebbe prudenza e la crisi dell’ippica non sembra trovare vie d’uscite. È di ieri la clamorosa protesta dell’allenatore campano Salvatore Minopoli che si è recato con una cinquantina di conoscenti e familiari presso la sede del Mipaaf, inscenando un sit-in per sollecitare il pagamento dei premi che procedono con un anno di ritardo. Minopoli sostiene di vantare crediti dal ministero per 400mila euro, ma di essere a sua volta debitore con i fornitori che gli hanno notificato decreti di pignoramento. Dopo un sit-in, Minopoli sembra sia stato ricevuto da un dirigente che gli avrebbe certificato i crediti maturati, in modo da poterli presentare a garanzia in un istituto bancario di fiducia.
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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