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«Io, napoletano, campione di fair play in Brianza»

L’allenatore Natobuono ha fatto espellere un suo giocatore in Seconda categoria

Diego ha 7 anni e ieri ha festeggiato il compleanno. Sulla torta la foto di Edinson Cavani. Un giorno Diego, e il nome non è un caso, potrà raccontare che il suo papà, Francesco Natobuono, allenatore della Nino Ronco di Seconda categoria brianzola, è stato applaudito da tutta l’Italia calcistica per aver fatto espellere un proprio giocatore che aveva colpito un avversario a palla lontana. Natobuono non ci ha pensato due volte, ha chiamato l’arbitro, lontano dall’azione e gli ha fatto notare prima l’episodio, poi che il suo giocatore era già ammonito. «O si gioca pulito, rispettando le regole, oppure non si gioca – racconta il trentacinquenne tecnico napoletano – Ma sa qual è la cosa più particolare? Che il ragazzo è un mio amico. Rientrava da una squalifica per proteste. Lo avevo avvertito. Lui ci è rimasto male ma poi ci siamo chiariti e siamo amici come prima».
Nel giro di qualche giorno Natobuono, papà di piazza Garibaldi, mamma di Casoria, da trent’anni in Brianza dopo un su e giù tra Napoli e la Lombardia, è diventato una vera star. Sindaco e concittadini a fargli i complimenti. «E chi se lo aspettava – ride – ma tanto un paio di giorni e tutto finirà». Un brillante avvenire nelle giovanili dell’Atalanta frenato da un problema fisico. Poi la voglia di allenare accanto al padre che pure di campionati giovanili ne ha vinti. Il lunedì sera il calcetto con Casiraghi ed ex vecchie glorie di Inter e Milan. Mazzola passa spesso dalle sue parti. Il suo gesto merita la considerazione di tutti. Lui amerebbe anche quella di Mazzarri. Un idolo. «Lo studio tutte le sere. Io gioco a quattro in difesa ma vorrei passare a tre. Essere un giorno a Castelvolturno per l’allenamento del Napoli sarebbe una cosa esaltante. In verità avrei un problemino in attacco, se Mazzarri mi prestasse Cavani». Così, per vincere l’undicesimo campionato in dodici stagioni. Ora farà il corso per il patentino di allenatore. E tutti lo ricorderanno come il napoletano campione di fair play. «All’inizio non ci avevo pensato ma sa, qui gli sfottò ogni tanto ci sono. Anche i miei ragazzi, se il Napoli perde, mi prendono in giro. Ma lo fanno dopo l’allenamento perché sanno che gliela farei pagare sul campo». Un solo scontento, il suo presidente, Dardo Colombo. Lui avrebbe preferito che il giocatore fosse stato semplicemente sostituito. Ma il risultato di Triuggese-Nino Ronco alla fine gli ha dato torto perché nonostante l’inferiorità la squadra di Natobuono è riuscita anche a riagguantare il match e pareggiare 1-1.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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