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«Io, Chiara, la più giovane presidentessa d’Italia»

Promessa mantenuta, pochi giorni dopo i suoi 18 anni. «Papà me lo diceva da tempo: diventa maggiorenne e ti farò presidentessa dell’Acquachiara. Non credevo che dicesse sul serio, poi il grande giorno è finalmente arrivato». Chiara Porzio è la figlia di Franco, ex campione del Posillipo e della nazionale di pallanuoto, oro ai Giochi di Barcellona ’92 e ai Mondiali di Roma ’94. Uscito dalla vasca, papà ha creato la società Acquachiara, dedicandola a lei. E oggi, la più giovane presidentessa d’Italia, debutta nella serie A di pallanuoto. «Con un po’ di emozione e tanto entusiasmo».

Si sente un po’ come Barbara Berlusconi?
«Siamo su dimensioni lontanissime sotto l’aspetto imprenditoriale e sportivo. Tuttavia il paragone è divertente e stimolante. A parte lo sport, ci accomuna la residenza: viviamo entrambe a Milano. Terminato il liceo scientifico, credo che tornerò a Napoli per iscrivermi all’università».
La vicepresidentessa del Milan ha vinto lo scudetto 2011.
«È il mio sogno, ovviamente. Papà e zio Pino hanno fatto tanto per la pallanuoto, prima da atleti, poi da dirigente e da allenatore. Mi hanno insegnato che bisogna procedere con la massima umiltà. L’Acquachiara è una squadra forte e ambiziosa. Non siamo nè il Posillipo nè il Recco, però abbiamo un bel seguito di tifosi e dobbiamo cercare di ampliarlo».
Papà Franco quanti consigli ha dato alla neo presidentessa?
«Nessuno. Mi lascia ampia libertà. È così anche il nostro rapporto padre-figlia, perciò c’è la massima intesa tra noi. Ho ricevuto un gran bel regalo».
L’impatto con il mondo Acquachiara com’è stato?
«Conosco bene tutti, è la mia seconda famiglia: qui sono cresciuta. Il giocatore che conosco meglio è Marco Ferrone, una ”creatura” della nostra società. Mio padre e i suoi collaboratori hanno lavorato benissimo nelle scorse settimane: ci presentiamo al via del secondo campionato di serie A con grandi ambizioni».
Quali sono le idee di un dirigente così giovane?
«Papà ha lavorato molto sotto l’aspetto tecnico e sociale, creando un’importante realtà per i giovani. Io voglio puntare sul marketing e sugli eventi perché bisogna tenere alto l’interesse verso la pallanuoto, andando oltre le manifestazioni che riguardano la Nazionale. Servono nuove idee e una diciottenne conosce il mondo dei giovani, i loro interessi e i loro gusti».
Suo padre e suo zio sono stati tra i più grandi atleti d’Italia.
«Io mi sono fermata ai corsi di nuoto e di danza… Vivo nel mondo dello sport da sempre, però. È affascinante e sono felice di vedere tanti giovani nelle piscine. C’è un entusiasmo straordinario».
Oggi alla Scandone la prima partita contro il Camogli: si aspetta la vittoria in regalo?
«Se l’aspettano i nostri tanti tifosi. L’Acquachiara ha fatto benissimo nel primo campionato, arrivando ai playoff. Raggiungere livelli così elevati ancora una volta è una gran bella sfida».

Fonte: Il Mattino

La Redzione

P.S.

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